documenti collegati
in collaborazione con Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa
di Euripide
nella traduzione in siciliano Luigi Pirandello
regia Vincenzo Pirrotta
scene e costumi Giuseppina Maurizi
luci Franco Buzzanca
con Vincenzo Pirrotta
Giovanni Calcagno, Antonio Silvia,
Andrea Gambadoro, Luca Mauceri, Marcello Montalto, Giovanni Parrinello, Alessandro Romano, Mario Spolidoro, Salvatore Tringali
orari spettacolo
dal 10 al 14 ore 20.30
domenica 15 ore 18.00
dal 17 al 21 ore 22.00
domenica 22 ore 21.00
lunedì riposo
“Per ’U Ciclopu nella traduzione di Luigi Pirandello – racconta Vincenzo Pirrotta - il lavoro si concentra sulla voce e sulle sonorità arcaiche dell’entroterra siciliano. Per esempio l’inno a Bacco, che i satiri cantano subito dopo il loro ingresso in scena, parte da una rielaborazione che ho eseguito sulle lamentazioni della settimana santa che si sentono nei riti delle Madonie, l’urlo lacerante dei satiri è quindi espressione del dolore che si prova al ricordo di una vita perduta e che nasce dalla lamentazione come forma di espressione esteriorizzata e canonizzata della sofferenza. C’è ancora molto delle forme di partecipazione spirituale siciliane, ’U Ciclopu arriva portato a spalla dai satiri come fosse un santo patrono, e il canto che l’accompagna in scena sarà quello delle congregazioni che inneggiano, in un virtuosismo della voce che lascia senza fiato, al santo che portano in processione. Lo spettacolo parte da un lavoro fatto per l’INDA di Siracusa ma c’è molto di nuovo, soprattutto nell’impiego della diatonalità che il coro utilizza nei canti che precedono e seguono l’accecamento, così come trova la via della scena la ricerca da me fatta sui canti dei carcerati della Vicaria di Palermo, e quelli di lavoro dei contadini della zona di Partinico, nella provincia palermitana.”