Parole d’amore e di letteratura
Teatro Argentina, Sala Squarzina
presentazione del volume di
Federico De Roberto / Ernesta Valle
Parole d’amore e di letteratura
Teatro Argentina, Sala Squarzina
presentazione del volume di Federico De Roberto / Ernesta Valle
a cura di Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla
Edizione Bompiani
Saluti istituzionali Antonio Calbi
Interventi di Filippo Arriva e Paolo Fallai
Letture di Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi
Saranno presenti i curatori
Un carteggio inedito tra uno dei maggiori scrittori del ’900 e una nobildonna molto conosciuta, una storia d'amore segreta che ci fa ripercorrere una grande stagione letteraria, tra la Sicilia e Milano. Alba Donati
Il monumentale carteggio inedito (734 lettere, 84 foto, 2144 pagine, 973 nomi) fra Federico De Roberto e la gentildonna Ernesta Valle Ribera, ribattezzata Renata (perché “rinata” all’amore) o Nuccia (diminutivo di “femminuccia”), copre un lungo arco di tempo in un intricato, pertinace intreccio di temi intimi e letterari. Un’ardente storia d’amore che ci rivela aspetti ignorati dell’austero e schivo autore de I Vicerè e insieme della vita mondana, sociale, culturale dei due poli fra cui si snoda, Milano e Catania, dalla fine dell’Ottocento ai primi del Novecento. Meta prediletta di De Roberto, al pari dei sodali Verga e Capuana, sospinti da un senso d’irrequietezza, da un’aspirazione a più vasti orizzonti, Milano rappresenta, e il carteggio ne è ampia testimonianza, la capitale dei poteri mediatici, finanziari, culturali, la città più progredita, operosa, ricca di vivacità artistica e di brulicanti iniziative, con le sue prestigiose case editrici (i Fratelli Treves, Galli), le grandi testate giornalistiche (il “Corriere della Sera”, la rivista “La Lettura”), i rinomati teatri (la Scala, il Manzoni, il Filodrammatici, il Lirico, l’Eden), gli eleganti ritrovi (il Biffi, il Cova, il Savini, il Caffè dell’Accademia), gli elitari salotti (di donna Vittoria Cima, di Virginia Borromeo, della stessa Ernesta Valle Ribera). È lì che gli sono consentite assidue frequentazioni con i maggiori esponenti dell’intellighentia dell’epoca, giornalisti, scrittori, editori. Amante appassionato, impetuoso, temerario, travolgente, De Roberto, per il tramite della mediazione di un focoso, insistito, spregiudicato rammemorare, mira a rinnovare ebrezze amorose, consolidare vincoli carnali, quasi a viepiù tener legata la sua “femminuccia”. Talora melodrammatico, enfatico fino al parossismo, alla sfacciataggine, all’impudicizia, alla violenza.
Sarah Zappulla Muscarà ha curato per Bompiani: Tutto il teatro in dialetto di Luigi Pirandello; Un bellissimo novembre, Giovannino, Roma amara e dolce e Gli ospiti di quel castello di Ercole Patti; Silvinia e L’infinito lunare di Giuseppe Bonaviri; Un posto tranquillo di Enzo Marangolo; Il giudizio della sera di Sebastiano Addamo; con Enzo Zappulla Tutto il teatro e Timor sacro di Stefano Pirandello.
Enzo Zappulla, Presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, è autore di numerosi volumi illustrati.