Le immagini APPARITIONS_5, 2007 e APPARITIONS_1, 2007 utilizzate per la campagna abbonamenti sono dell'artista Matteo Basilé
Le immagini APPARITIONS_5, 2007 e APPARITIONS_1, 2007 utilizzate per la campagna abbonamenti sono dell'artista Matteo Basilé
courtesy
ArtistProof - Communication Lab, Roma
Matteo Basilé (1974) vive e lavora a Roma. Inizia la sua carriera a metà degli anni Novanta
ed è tra i primi artisti in Europa a fondere arte e tecnologia. Basilé possiede la straordinaria
capacità di conciliare idee opposte come il bello e il grottesco, reale e surreale, naturale e artificiale. Esplorando le nature dell’essere umano, l’artista sviluppa il suo racconto dividendo il suo lavoro in capitoli:
The Saints are Coming (2007), Thisoriented (2009), Thishumanity (2010), Landing (2012), UNSEEN (2014):
una serie di passaggi indipendenti in cui l’artista negozia la sua percezione dell’esistenza.
La ricerca di Basilé è un’interfaccia tra Oriente e Occidente, una dialettica interposta che opera come una collisione situata tra tradizione e modernità, tra sacro e profano. Il Glossario di Basilé si basa non solo sui segni e valori senza tempo e multiculturali, ma comprende visivamente un linguaggio totalitario in cui il sogno non è più il soggetto della foto, ma incarna una narrazione del tutto riconoscibile, senza limiti. I suoi (anti eroi) ritratti minuziosi ci rimandano alla storia classica, ma contemporaneamente trasmettono lo spirito del nostro tempo. Formalmente, Basilé cancella l’antagonismo tra l’immaginario e il reale, innescando un complesso sistema di porte scorrevoli emozionali. Al contrario di The Sleep of Reason Produces Monsters di Goya, qui sogno e ragione convergono in un’epifania, dove l’unico e il molteplice si compongono nella comunione del sensoriale e razionale. La poetica di Matteo Basilé è un universo iconografico, è il frutto della combinazione tra manierismo tecnologico e surrealismo pittorico.
I viaggi onirici dell’artista ci guidano verso diversi piani di comprensione, sia sensoriali che intellettuali, dove ci rendiamo improvvisamente conto di aspetti della realtà, che di solito sono nascosti all’interno del nostro io interiore; pertanto, la sua profonda indagine del Sé, l’Altro e l’Altrove, finalmente corrisponde alla sua personale esperienza di vita al di fuori del suo ambiente originario, affrontando allo stesso tempo il senso dell’esistenza e il contesto delle dinamiche inerenti il processo di globalizzazione.
News
-
Eugenio Barba e il suo teatro senza confini
-
Visite spettacolo al Teatro Argentina
-
È nato il nuovo canale Instagram della Fondazione Teatro di Roma!
-
Visita spettacolo al Teatro India
-
Teatro di Roma, nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione
-
Il Teatro di Roma diventa Fondazione
-
Carta Giovani Nazionale
-
Art Bonus - Sostieni il tuo teatro!