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Presentazione e lettura di
Addio al Sud. Un comizio furioso del disamore
di Angelo Mellone
Presentazione e lettura di
Addio al Sud. Un comizio furioso del disamore
di Angelo Mellone
A cura di Andrea Di Consoli
Letture di Michele Lastella e Angelo Mellone
Dj Andrea Borgnino
Video di Marco Zampetti
Fiele e furore
Il Sud impossibile di Angelo Mellone
"Questo poema sentimentale e civile - sia pure d'una civismo obliquo, tagliente, furioso e, in certi momenti, sprezzante - colpisce primieramente per un fatto: per essere un canto delle radici spezzate, e dunque un canto per qualcosa che da tutto è diventato niente, anche se questo niente continua a ossessionare, a ingigantirsi, a tormentare, soprattutto a certe ore del giorno e della notte, quando la nostalgia, unita a un disprezzo mal dissimulato, fa prendere atto - a un livello profondissimo
della coscienza - che "tu, ovunque vada / qualunque cosa faccia, tu questo sei".
L'impossibile Sud di Angelo Mellone risorge sempre dalle proprie ceneri e rinasce altrove, tant'è che il suo è uno dei tanti modi, l'enne- simo, di essere meridionali lontani dal Meridione, perché ogni meridionale, fosse anche in capo al mondo, cerca piazze, riti e amicizie con le quali rifondare in terra "straniera" la terra perduta, e forse - ma è solo una delle tante congetture di chi si occupa dell'assurda scienza dell'esilio - ogni meridionale sogna di crearsi un Sud altrove, il vero Sud che porta
nel cuore e che non ha trovato nel suo tempo storico. C'è anche nostalgia, in questo poema, e la nostalgia dell'Autore è corrosa dall'acido della "salvezza", perché indubbiamente il punto di vista di questa voce narrante è il punto di vista di chi è scampato a un naufragio, cioè di chi, senza sapere bene da cosa, si è salvato da un
"male" ineffabile, come una brutta malia che tutto stordisce e abbruttisce, perché il Sud di Mellone sembra condannato - quasi per determinazione sovrastorica - alla subalternità, al crimine, alla deturpazione e, dunque, a una
perenne infelicità (...)".
(dalla prefazione al teso di Andrea Di Consoli)