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Abbiamo lavorato sulla teatralità della lingua shakeaspeariana, sulla sua potenza visiva, emotiva, per propagarne gli echi, dilatarne il suono e il senso, intonarsi al suo registro drammatico, seguendo il fortissimo e il pianissimo di un linguaggio drammatico in senso intimo, metafisico. (Giovanna Bozzolo)
Il laboratorio di movimento e uso del corpo ha voluto fornire esperienze e spunti di riflessione per allargare l’immaginario legato allo schema corporeo dell’individuo. (Alessandra Sini)
Con Shakespeare non c’è altro da fare che leggere e rileggere e ripetere la sua parola, dilatarne il suono e il senso. Intonarsi al suo registro drammatico, alternando il fortissimo e il pianissimo di una lingua drammatica in senso intimo, metafisico. Possiamo conoscere così poco del mondo attraverso la ragione. Ecco perché leggiamo Shakespeare. (Nadia Fusini)