Sullo spettacolo "Amore" di Scimone Sframeli

In risposta alla recensione di Franco Cordelli, apparsa oggi sul Corriere, relativa allo spettacolo Amore della compagnia teatrale Scimone Sframeli, fra le punte del nostro teatro, è mio dovere precisare che Spiro Scimone e Francesco Sframeli sono stati accolti dal Teatro di Roma, nei suoi teatri Argentina e India, nelle passate stagioni con molte delle loro creazioni.

Mi fa piacere, poi, anticipare che lo spettacolo Amore sarà in scena al Teatro India il prossimo ottobre.

Infine, spiace che il sottoscritto venga definito, nella stessa recensione, un “intellettuale burocrate”: non mi considero né un intellettuale (ho troppo rispetto per questa categoria) né un burocrate (non lo sono stato neppure quando ho diretto il Settore Spettacolo del Comune di Milano, e lo dimostra la mole di attività, progetti, riforme e innovazioni realizzate), ma il direttore di un importante teatro che cerca di fare al meglio il proprio lavoro, in un momento così difficile per la Capitale e per la Nazione, accogliendo nelle stagioni un’ampia pluralità di artisti e generazioni, investendo sui giovani e salvaguardando il meglio della tradizione.

Evidentemente non si conosce a fondo il lavoro di militanza svolto dal sottoscritto in trent’anni di attività che è quanto di più distante da una impostazione burocratica, essendo ispirato da sempre alla progettualità e alle sfide.

Antonio Calbi
Direttore del Teatro di Roma