Cercare coraggio/Proteggere innocenza
Lara Russo
Coreografia Lara Russo
Romaeuropa Festival 2016
Con Davide Tagliavini, Andrea Palumbo, Lucas Delfino
Suono Mahatsanga Le Dantec
Con la collaborazione di Yesenia Trobbiani
orario spettacolo
ore 19.00
durata 50’
Supporto Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza Firenze, Il Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender di Bologna, Teatro Grande di Brescia, Residenza IDra e Residenza Multidisciplinare arte transitiva diretta da Stalker Teatro, Leggere strutture Art Factory, Acs Abruzzo
Vincitrice del premio DNAppunti coreografici, Lara Russo porta a compimento il suo RA-ME Cercare coraggio/Proteggere Innocenza di cui nel 2015 aveva presentato uno studio di 15 minuti. Perno di questa coreografia è la materia evocata dal titolo: il rame, materiale resistente, freddo al tatto e apparentemente privo di vita, entra sulla scena come corpo malleabile e modellabile capace di determinare il movimento e di essere esso stesso soggetto danzante.
Tre performer uomini, infatti, manipolano ognuno una lastra di rame e dialogano con le sue proprietà in una scrittura coreografia che unisce l’improvvisazione a griglie predeterminate di movimento. Le lastre cadono, rimangono sospese, si assemblano e nel mutare determinano un continuo cambiamento dello spazio, dei corpi dei danzatori e del clima della pièce.
D’origini milanesi, Russo sviluppa la sua ricerca tra danza, fotografia e video in un viaggio che da Barcellona la porta a Berlino e infine a Bologna dove attualmente vive e lavora. Dopo un percorso di formazione tra teatro-danza, ‘butoh’ e ‘contact improvisation’ lavora come assistente alla regia per Virgilio Sieni durante la Biennale di Venezia 2013 e ottiene con le sue coreografie numerosi riconoscimenti dalle più importanti realtà nazionali.
RA-ME è un ulteriore tassello d’un percorso nella creazione site-specific e nell’interazione con le arti plastiche e la musica dal vivo. Ci dice la coreografa: «La presenza della materia obbliga i danzatori a uno stato di allerta e di collaborazione vera, istantanea. […] Cambia così il concetto di coreografia: non sono io ‘coreografa’ a decidere o a imporre la scena, a prevalere è l’accadimento a cui segue la rivelazione».