ciao Andrea, porta La Karl in Paradiso

Abbiamo conosciuto Andrea Berardicurti, in arte La Karl du Pigné, attraverso uno scatto fotografico d’autore di Matteo Basilé. Vestiva un abito di piume rosse, come un Papageno che s’elevava a emblema dell’amore totale, spumeggiante e regale come una Regina mitologica senza epoche né geografie. Quello scatto era ciò che cercavamo per comunicare una stagione vivacissima, articolata, ricca, colorata e fluviale, esattamente come La Karl. Quella posa così eccentrica e allo stesso tempo così autorevole ci suggerì pure il motto che avrebbe accompagnato i cartelloni della stagione 2015/2016: Teatro. Dunque sono. Con rimando al Cogito, ergo sum di Cartesio, ma in modo ancor più marcato all’autodeterminazione di ciascuno di noi a essere se stesso fino in fondo sul palcoscenico della vita.

Ci siamo trovati poi a cantare a squarciagola insieme sul carro arcobaleno che apriva il Gay Pride del 2017. Quell’immagine finalmente prendeva corpo, diventa persona. E Andrea/La Kark era persona e artista straordinaria per umanità, coraggio, militanza che ha fatto della sua eccentricità una battaglia di libertà per tutti.

Il Teatro di Roma, e in particolare il suo direttore Antonio Calbi, gli porgono l’ultimo saluto di gratitudine e d’amore per ciò che ha fatto nella sua intensa vita, interrotta bruscamente e prematuramente.

Cara Karl, Caro Andrea, siamo certi che il tuo insegnamento elargito ogni giorno a piene mani ha aiutato e formato migliaia di uomini e donne in un Paese che ha ancora tante battaglie da vincere. La tua immagine piumata resterà per sempre negli annali del Teatro di Roma, negli occhi di noi tutti e delle centinaia di migliaia di spettatori che in questi anni ci hanno seguito. Ora, dai una scossa colorata e briosa al Paradiso.