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scritto e diretto da Ruggero Cappuccio
promozione 10,00 + 10,00 euro
per vedere due spettacoli programmati nella stessa serata
con Claudio Di Palma e Lello Arena
e con Federica Bognetti, Stella Egitto, Ilenia Maccarrone, Giusy Mellace, Alessandra Roca, Marina Sorrenti, Ada Totaro
Aiuto regia Nadia Baldi
Musiche Paolo Vivaldi
Scene Nicola Rubertelli
Costumi Salvatore Salzano
Progetto Immagini Ciro Pellegrino
Elementi di Scena Alessandra Ricci
Luci Franco Polichetti
Teatro Segreto
orari spettacolo
da mercoledì 14 a sabato 17 aprile ore 20.30
lunedì 19 aprile riposo
domenica 18 e 25 aprile ore 18.00
da martedì 20 a giovedì 22 aprile ore 21.00
venerdì 23 e sabato 24 aprile ore 22.00
Nelle Ultime Sette Parole di Caravaggio, Ruggero Cappuccio accende il delirio del grande artista in un dialogo disperato con sé stesso a quella profondità di confessione provocata dalla fine imminente. L'artista è braccato da sette donne soprannominate le femminote, una falange zingaresca di femmine siculo-calabre esperte di una vita criminale abbracciata per altrettanta disperazione.
Incaricate dai poteri politici e religiosi di eliminare Caravaggio, esse si danno ad interpretare la parte dei suoi giuda, in cambio di un silenzioso oblio sui loro reati pregressi. Nell'ora definitiva della sua vita Caravaggio dipinge i suoi ultimi segni, intreccia con il suo servo e le sue assassine una sinfonia di parole crude e sognanti, traccia il suo testamento sprezzante in un sabba di suoni dell'antica lingua italiana parlata e diretta, dell'incalzante musica tagliente di parole napoletane, siciliane, acuminate a dire il cielo e l'inferno che circondano la solitudine dell'esistere e morire.
Caravaggio: artista umano, genio immortale. La sua vita raccontata manca della sicurezza delle ultime ore, della certezza d'una febbre infettiva che l'avrebbe reso prima agonizzante e poi cadavere sulla spiaggia di Porto Ercole il 18 luglio del 1610.
Michelangelo Merisi è artista bifronte della spada e del pennello, delle luci e delle ombre, eterosessuale e omosessuale, amico dei cardinali e dei ladri, idolo dei principi e degli assassini che proclama l'impossibilità dell'esistenza di un mondo alto e poetico senza la conoscenza, la mortificazione e il naufragio in un mondo basso, corporeo.
Il testo di Ruggero Cappuccio coglie il genio nell'ultima ora della sua vita. Accompagnato da un servo aiutante, Caravaggio sbarca su una terra ignota, provato dalla persecuzione dello Stato Pontificio, dalla sete di vendetta dell'Ordine di Malta, dall'abbandono dei suoi protettori ed estimatori più fedeli. In quest'atmosfera di emarginazione, subisce a Napoli un'aggressione alla quale scampa per miracolo finendo sfigurato e secondo le cronache irriconoscibile in volto.
Una solitudine immensa gli fa la rotta a spallate tra terre e rifugi come un animale ferito che ritarda ogni giorno l'appuntamento con la morte.
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