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testo Franco Arminio
uno spettacolo ideato, coreografato e diretto da
Gloria Pomardi
con Maria Laura Baccarini e Gloria Pomardi
e con Valeria Baresi, Stefania Canini, Giulia Brenzan, Marianna Cifarelli, Luana D'Anzi, Erika Iannello, Marta De Loanna, Monia Marini, Valeria Meoni, Paola Pagano, Rosa Montesdeola, Beatrice Kessi
musiche Wolfgang Amadeus Mozart | REQUIEM KV626 in Re minore
istallazione Andrea Aquilanti
abiti di scena Maria Grazia Tata
disegno luci Jan Maria Lukas
con la collaborazione di Raffaella Mattioli
assistente alla coreografia Marta De Loanna
foto Elena Bono
Marco Mattolini
prodotto da Associazione Culturale Beat '72
in collaborazione con Teatro di Roma
orari spettacolo
6,7,9 dicembre ore 20.30 | 8 dicembre ore 18.00
"Non desidero più fluttuare sulle cose.
Vorrei sentire un peso in me..."
(da "Il cielo sopra Berlino" di W. Wenders)
L'incontro di questo gruppo di eclettici e multiformi artisti avviene sui versi di un apprezzatissimo poeta dei nostri giorni, nato e vissuto in Irpinia, e le note immortali dell'ultima composizione del genio musicale di tutti i tempi. "Uso un altro tempo e quando parlo e cammino so che devo sbrigarmi come un cavallo, faccio cadere il mio corpo e quando apro la parola la apro veramente" : versi che rappresentano bene l'essenza di questo spettacolo di teatro -danza che unisce per la prima volta Maria Laura Baccarini e Gloria Pomardi, due interpreti diversissime fra loro, ma accomunate dalla stessa intensità d'espressione.
Il lavoro racconta il contrasto senza mezzi termini fra il ragionare piano e pacato, distaccato di un Dio donna che si rivolge all'umanità - e alle donne in particolare - e l'impeto tragico del Requiem incompiuto, che visita le stazioni canoniche della Messa, intesa come rappresentazione e senso del percorso di ogni creatura verso la morte e l'eternità. "Dio è fra l'inizio e la fine di uno sbadiglio, è nel tempo di scartare una caramella" dice il poeta e l'impianto coreografico e interpretativo si gioca tutto nella dialettica fra i gesti piccoli di ogni giorno e le disperate/esasperate invocazioni dei corpi e delle anime in attesa dell'Eterno Giudizio.