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ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni, Vladimir Aleksic, Benno Steinegger, Alexandra Sarantopoulou
e la collaborazione di Michalis Traitsis, Giorgina Pilozzi
assistenza alla regia Nicolas Lehnebach
fonica e interventi sonori Andrea Comandini
produzione: Motus, ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, Espace Malraux - Scène Nationale de Chambéry et de la Savoie - CARTA BIANCA, programme Alcotra coopération France Italie, Théâtre National de Bretagne/Rennes e il Festival delle Colline Torinesi
con il sostegno di Provincia di Rimini, Regione Emilia-Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
orari spettacolo
ore 22.30
domenica ore 20.30
Come trasformare l'indignazione in azione? Questa semplice ed enorme questione ci ha sospinti sulle tracce di Antigone, volgendoci indietro, all'ascolto della sua fulgida caparbietà, per riflettere sul presente. Si è lavorato per ricomporre in una drammaturgia originale gli eventi tragici, secondo una scrittura impregnata delle biografie ed esperienze personali degli attori coinvolti. Nello scorso anno sono nati tre Contest, performance intese come confronti/dialoghi fra Antigone-Silvia Calderoni e tre diversi attori: Benno Steinegger-Polinice, Vladimir Aleksic-Creonte e Gabriella Rusticali-Tiresia, dal titolo Let The Sunshine In, Too Late! e Iovadovia.
Alexis si colloca alla fine di questo percorso pur presupponendone l'inizio: nell'agosto 2010 siamo stati in Grecia, per cercare testimonianze dirette sull'"evento scatenante" che ha suscitato in noi la necessità di spostare il progetto-Antigone sempre più dichiaratamente sul tema delle rivolte del contemporaneo, ovvero la morte del quindicenne Alexandros-Andreas Grigoropoulos (Alexis), avvenuta esattamente durante il nostro primo workshop di studio sull'Antigone... Un nuovo Polinice?
Alexis è stato ucciso il 6 dicembre 2008, da una pallottola al petto dall'agente 37enne Epaminondas Korkoneas, a Exarchia, quartiere centrale di Atene nelle vicinanze del Politecnico, noto per l'estenuata resistenza ai Colonnelli... e si sta trasformando in nuovo eroe-icona della giovinezza ribelle (la pagina facebook a lui dedicata a oggi conta 120.713 membri). Sicuramente anche l'aspetto della "iconizzazione" della sua morte è per noi materia di riflessione. L'episodio, per quanto sanguinoso e violento, appare quasi epifenomenico. Non è certo un incidente occasionale: è la miccia che ha provocato un'esplosione a catena, ed è facile, anche se discutibile, accostarlo alle violente rivolte che hanno investito le metropoli europee negli ultimi anni... La morte di Alexis ha sospinto molti altri adolescenti come lui a scendere nelle strade, ma non solo: alle proteste si sono uniti esponenti di tutte le fasce sociali greche, scatenando una insurrezione popolare senza precedenti nella recente storia europea. E la tensione non si è certo esaurita. A Exarchia tutti attendono il prossimo autunno, quando gli effetti della crisi si faranno evidenti, per un nuovo acuirsi delle proteste... Noi continuiamo a lavorare allo spettacolo, mantenendo una finestra aperta sugli avvenimenti greci: abbiamo coinvolto Alexandra, incontrata durante la residenza di agosto, che abita nel quartiere "anarchico", proprio perchè durante le prove ci terrà in diretto contatto con gli abitanti-attivisti di Atene...
Ma perché le proteste in Grecia sono così accese, organizzate e di così lunga durata... quando in Italia tutto si infervora e poi si assopisce nella totale frammentazione e mancanza di comunicazione fra i movimenti?
Abbiamo cercato una risposta tentando di ripercorrere la "traccia di Antigone" (in greco Syrma Antigónes, titolo dell'intero progetto), inseguendo i solchi del suo viaggio con Edipo per ricostruirne gli itinerari, patendo dalla Tebe di oggi, alla luce della geografia mutata e stravolta dei nostri giorni: una immersione nel tragico che attanaglia questo paese così vicino per storie e tensioni all'Italia, ma che se ne distingue nettamente per l'energia rivoltosa che lo abita. Siamo stati sul luogo di questa morte a distanza di più di un anno dai fatti, quando l'evento è stato completamente dimenticato dalla stampa macina-tutto, quando non si parla più di quello che è accaduto in quei giorni (una vera insurrezione popolare) perché tutto il progetto "Syrma Antigónes" riflette sul Too late, sull'essere presenti troppo tardi: ma è davvero troppo tardi?
Fare teatro in connessione alle oscillazioni del reale è fiondarsi nella velocità dell'accadere per mettersi all'ascolto. Il fuori fugge il tempo e lo spazio teatrale come animale selvatico, ma nel manifestarsi su palco, con la sua assoluta indomabilità, carica di stupore e rabbia ogni apparire. Stupore e rabbia che abitano questo spettacolo, dove tentiamo di dar voce ad Alexis, fratello di Antigone, "un Polinice con la maglietta dei Sex Pistols". Il palco diviene luogo di una presenza corale, commovente, che agisce un testo polifonico e stratificato, dalla natura ibrida e fulminea: dialoghi, interviste, riflessioni solitarie, tentativi di traduzione dal greco, all'inglese e all'italiano, frammenti audio e video dalla rete, descrizioni di atmosfere e paesaggi, dichiarazioni politiche e testimonianze che abbiamo raccolto a Exarchia, per strada, nei centri sociali, nei caffè, fra gli artisti... Pezzi di un mondo che cade a pezzi... Citiamo un frammento di Ics racconti crudeli della giovinezza perché su questo percorso si inscrive Alexis, una tragedia di oggi.
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