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dai Diari 1917-1973 di Fernanda Pivano Opera pubblicata da Bompiani
di e con Giulio Casale
regia Gabriele Vacis
orari spettacolo
ore 22.30
domenica ore 20.30
produzione Agidi srl
La canzone di Nanda ripercorre le tappe di un'avventura lunga quasi un secolo attraverso i Diari 1917-1973 (opera pubblicata da Bompiani) e i racconti originali che la Pivano ha fatto a Casale negli anni della loro frequentazione, dando così vita ad un affresco poetico ricco di figurazioni e melodie. La narrazione è accompagnata da immagini inedite e sottolineata da momenti musicali che attraverseranno le tappe più importanti della letteratura americana, da Hemingway ai giorni nostri, soffermandosi in
particolare sulla beat generation.
«Tornare a Nanda, ripartire da Lei, vincere la damnatio memoriae cui sembriamo condannati ai giorni nostri, attraverso la sua vicenda umana e intellettuale ritrovare origine e senso del nostro presente, col suo stesso entusiasmo, il suo coraggio di donna, la sua curiosità vitale, indomita. Tornare a Nanda come si torna ad amare, lontani un mondo intero dalla mercificazione dei corpi e dei nostri sentimenti, pescare "a caso" dal suo immenso giardino culturale e nel rigore singolare del suo anti-accademismo tornare ad amare tutto, anche la solitudine, anche i guasti, le corruzioni e le contraddizioni, in vista sempre di un amore più grande, per tutti.
Come se Fernanda Pivano ci avesse ogni volta cantato una canzone. Il titolo?
Pacifica rivolta. Essere altro dall'osceno mondano, semplicemente. Nella tenacia di chi rifiuta l'oggi perché sente l'infinito, dentro.
P.S. Questo spettacolo l'ho scritto nei primi mesi del 2009. Voglio dire che abbiamo fatto in tempo a parlarne, io e Nanda, discutendone insieme priorità e direzioni possibili, ed è stato un privilegio, un altro. Non voleva essere e non è in alcun modo un omaggio postumo alla sua persona (era anzi previsto che lei fosse in sala alla "prima", poi ...). Ho del resto sempre ritenuto che degli spiriti grandi si possa parlare solo al presente. Per sempre».
Giulio Casale
«Giulio Casale ha vinto la scommessa. La sua Canzone di Nanda (...) è un lungo grido di protesta, un viaggio politico e sentimentale sulle tracce di chi non si è allineato al potere delle convenzioni (...) una serata di teatro canzone engagé e molto emozionante, di buona musica e pensieri non banali».
La Repubblica
«La gioventù ribelle d'America, dagli anni 50 in poi. (...) un seducente viaggio on the road di immagini, parole e canzoni per la verve istrionica di Giulio Casale».
Il Corriere della Sera