da Gianni Rodari
adattamento Attilio Marangon
regia Roberto Gandini
Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli
musica Simone Maggio
scena Paolo Ferrari
costumi Loredana Spadoni
componente pedagogica Angela Mancini, Luigia Bertoletti
con Yonas Aregay, Davide Bannino, Giulia Bonanni, Diana Bulf, Flavia Ciniglio, Massimo Esposito, Andrea Giancaterina, Matteo Leporelli, Fabrizio Lisi, Fabiana Marchetti, Chiara Mercuri, Flaminia Merenda, Gabriele Ortenzi, Gelsomina Pascucci, Fabio Piperno, Ettore Savarese, Giulia Tetta, Livia Travia, Danilo Turnaturi, Cristiano Zingaretti, Lucia Zorzoli
info Piero Gabrielli 06. 58333672 _ E' gradita la prenotazione
orari spettacolo
19 maggio ore 21.00
20 maggio ore 10.30
21 maggio ore 10.30
22 maggio ore 19.00
grazie al sostegno dell'Assessorato Promozione dei Servizi Sociali e della Salute di ROMA CAPITALE, dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e del Teatro di Roma
"Ho sempre creduto che il teatro deve nascere a teatro. Scrivere un testo teatrale non è come scrivere una favola. Le poche volte che ho preteso di poter usare il linguaggio del teatro scrivendo a tavolino, mi sono trovato malcontento. L'invito ad avere una parte nell'incontro fra il teatro e i bambini, organizzato negli anni '70 dal Comune e dal Teatro Civico de La Spezia, mi ha dato l'occasione di lavorare in uno spazio teatrale fin dal primo momento del progetto. Per questo ho accettato nonostante l'obbligo di scrivere un copione in tempo brevissimo per me, che di solito lascio maturare le idee su cui lavoro anche per anni, tutto il tempo che richiedono. Da questo punto di vista posso dichiarare che "La storia di tutte le storie" non si può considerare un testo finito, ma piuttosto la materia prima per un testo teatrale. Un canovaccio per l'immaginazione dell'autore, che sarebbe bello poter lasciar maturare. Ma serviva immediatamente per completare l'esperimento. Esso potrà ora funzionare come canovaccio per l'immaginazione di un regista, di una compagnia teatrale o di un gruppo di ragazzi messi in grado di usarne liberamente".
Così scriveva Gianni Rodari accompagnando l'edizione de "Gli esami di Arlecchino", raccolta di scritti teatrali per ragazzi in cui era compresa "La storia di tutte le storie". Questo modo di vedere le cose mi ha sempre aiutato ad avvicinare non solo le storie di Rodari ma tutta la drammaturgia che abbiamo messo in scena in questi anni al Piero Gabrielli. Quando Rodari dice: ...di un gruppo di ragazzi messi in grado di usarne liberamente. Quel "liberamente" vuol dire che i ragazzi possono usare le sue parole, che poi erano quelle dei ragazzi spezzini, giocosamente e gioiosamente. Quel "liberamente" è un avverbio sovversivo che vuole produrre liberazione nei ragazzi, non ti vuol far guardare le parole del copione con la lente del dovere, dei compiti, della scuola. Ti dà il permesso di cambiare, stravolgere, adattare ed è questa la ragione per cui al Piero Gabrielli abbiamo messo tante volte in scena Rodari. L'esigenza del Laboratorio è di adattare alle diverse abilità della giovane compagnia, disabili e normodotati, ragazze e ragazzi, stonati e intonati, alti e bassi, la storia che abbiamo deciso di raccontare sul palcoscenico. Spero che l'entusiasmo di tutti noi del Gabrielli, riesca ancora una volta a dare significato ai lunghi mesi di preparazione, alle aspettative degli adulti, dei ragazzi-attori e dei ragazzi-spettatori. Spero che la passione per Rodari ci aiuti a creare un bel lieto fine alla "nostra storia". Perché come diceva Rodari nella postfazione de "La storia di tutte le storie": ...Non perché si debba in ogni caso dare ai bambini il "dulcis in fundo", la rassicurazione e la promessa del trionfo. E nemmeno perché si debba negare loro la capacità di giudicare realisticamente il mondo. Ma perché, se ci si mette dalla loro parte, il mondo è sempre sul punto di cominciare. Essi hanno tutto il tempo davanti e ben pochi ricordi, nessuna nostalgia. E noi siamo tutti impegnati ad agire perché la loro impresa principale - crescere - si sviluppi felicemente. Anche a questo serve il teatro per ragazzi: ad arricchire l'infanzia, a moltiplicare le sue occasioni di felicità.
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