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Belarus Free Theatre
adattamento e regia Uladzimir Shcherban
con Nicolai Khalezin, Pavel Radak-Haradnitski
Yana Rusakevich, Yuliya Shauchuk, Aleh Sidorchyk
Dzianis Tarasenka, Maryna Yurevich
assistenti regia Svetlana Sugako, Nadzezhda Brodskaya
stage manager Viktoryia Biran, Siarhei Kvachonak, Aliaksei Naranovich
produttori Natalia Kaliada, Nicolai Khalezin
In "prima" a Roma
orario spettacoli
ore 19.30
Spettacolo in lingua russa e bielorussa sottotitolato in italiano - durata 1h 15'
Teatro di Roma, Associazione Cadmo per Le vie dei Festival , Accademia Nazionale d' Arte Drammatica Silvio D'Amico
con il patrocinio di Roma Capitale - Assessorato alle Politiche Culturali e al Centro Storico
Provincia di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali
Dedicato al grande drammaturgo scomparso, questo lavoro si basa su alcuni suoi testi teatrali, sul suo discorso di accettazione del Premio Nobel, e su brani di lettere di prigionieri politici bielorussi.
Uno spettacolo che affronta il tema della violenza nelle sue forme più disparate: in famiglia, nelle istituzioni sociali e come fondamento delle relazioni internazionali. Capire come nasce un testo teatrale, distinguere tra la verità della vita e la verità nell'arte, interrogarsi sul rapporto tra arte e politica. Sono queste le questioni affrontate da Harold Pinter nel discorso che ha tenuto in occasione della cerimonia per il Premio Nobel. Being Harold Pinter inizia e si chiude con la ricerca di una risposta a queste domande. Un problema comune lega i fili del tema che è alla base della rappresentazione: il problema della violenza nelle sue rappresentazioni più disparate, dalla violenza in famiglia (Ritorno a casa, Ceneri alle ceneri), alla violenza come fondamento di una istituzione sociale (Il nuovo ordine del mondo, il bicchiere della staffa), sino alla violenza come forma di relazione internazionale (Il linguaggio della montagna). Le trame si susseguono, personaggi astratti sono via via sostituiti da personaggi reali, vicini e riconoscibili fino ad arrivare a riflettere intorno agli eventi di Abu-Ghraib e ancora a monologhi di carattere documentario di prigionieri politici rinchiusi nelle celle delle carceri della Repubblica Bielorussa.
Estratti stampa
...Gli attori trasformano il lavoro di Pinter nell'espressione della vita in Bielorussia: la così detta 'Repubblica democratica' che mette a tacere il dibattito e ha più poliziotti a testa che ogni altro paese al mondo...
Michael Billington, The Guardian
...é un'esperienza gratificante. Lo spettacolo Being Harold Pinter mi ha messo K.O.
Tom Stoppard, The Observer