Dada Masilo’s Swan Lake
coreografia e con Dada Masilo
e The Dance Factory
Nicola Haskins, Carlynn Williams
Shereen Mathebula, Ipeleng Merafe
Khaya Ndlovu, Llewellyn Mnguni
Songezo Mcilizeli, Tshepo Zasekhaya
Nonofo Olekeng, Lesego Ngwato
Thami Tshabalala, Xola Willie
Thabani Ntuli, Kinsgley Beukes
musica Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Steve Reich, Rene Avenant, Camille Saint Saëns, Arvo Pärt
costumi concepiti da
Dada Masilo & Suzette le Sueur
costumi realizzati da Ann e Kirsten Bailes (costumi) e Karabo Legoabe (headware)
disegno e regia luci Suzette Le Sueur
prima assoluta National Arts Festival, Grahamstown, South Africa, 2 luglio 2010
produzione Dance Factory/Suzette Le Sueur e Interarts Lausanne/Chantal e Jean-luc Larguier
diffusione Scènes de la Terre/Martine Dionisio
direzione di produzione e coordinamento Chantal Larguier e Martine Dionisio
foto John Hogg
orari spettacolo
ore 21.00
sabato ore 19.00
domenica ore 17.00
durata
60’
Romaeuropa Festival 2013 in collaborazione con Teatro di Roma
nell'ambito di metamondi di telecom italia
Un classico -spiegava Italo Calvino nelle sue “Lezioni americane”- deve poter apparire fedele a sé stesso e sempre diverso: la coreografia di Dada Masilo di “Il lago dei cigni”, il più celebre balletto della tradizione, ubbidisce a questa regola, proponendo una danza potente, gioiosa, intrigante, all’insegna di uno sbalorditivo “melange” stilistico.
Enfant prodige della danza sudafricana, ballerina di qualità eccezionali, coreografa che non si fa scrupolo a confrontarsi e appropriarsi con passione dei classici, Dada Masilo –che il pubblico ha potuto apprezzare tra i protagonisti di “Refuse the Hour” di William Kentridge nella passata edizione di Romaeuropa–, si caratterizza per una fusione di stili, in cui i linguaggi contemporanei vanno a braccetto con il balletto classico e la danza popolare africana, in particolare quella del suo paese, il Sudafrica. Ma è soprattutto la virtuosistica fluidità e naturalezza con cui si fondono stili così diversi e lontani a connotare la sua cifra, che si ritrova a pieno nella coreografia del più famoso balletto di Tchaikovsky.
“Il lago dei cigni” è la scoperta dell’amore e della sessualità: nel farlo proprio, Masilo gli imprime un tratto di contemporaneità affrontando con delicatezza e ironia anche l’omosessualità e l’omofobia. E soprattutto gli infonde una insopprimibile vitalità, che contagia i 14 splendidi danzatori della Dance Factory di Johannesburg –uomini e donne tutti in tutù–, svelando la tribalità nascosta nelle danze di carattere di Tchaikovskye il melanconico simulacro che si cela dietro la morte del cigno, gettando un fascio di luce nuova su questo splendido balletto romantico.