Roma, 12 febbraio 2015
Il Teatro di Roma tiene a precisare che, in merito alle "poltrone nere" - una dotazione di venti biglietti così battezzata dal responsabile della biglietteria del Teatro per permetterne l'identificazione -, non si tratta né di fondi neri, alla maniera di Tangentopoli, né di poltrone nostalgiche del Ventennio, ma semplicemente di poltrone tipo "regista", con la stoffa di sedile e schienale color nero, appunto, adottate per rimpiazzare le poltrone di prima fila smantellate per far posto alla scena dello spettacolo Le voci di dentro di Eduardo, con Toni e Peppe Servillo. Questi posti a sedere sono comunque stati predisposti all'interno del contingente di 720 posti previsti dall'agibilità del Teatro. Agibilità da noi sempre rispettata, come certificato anche dalla recente ispezione della Siae, attivata in seguito all'esposto di uno spettatore sospettoso e vittima di una spiacevole disfunzione, immediatamente sanata, e di cui ci scusiamo sinceramente.
Si è proceduto nel recupero dei suddetti posti a sedere, perduti a causa di esigenze sceniche - la scena dello spettacolo aggetta in platea in modo particolare - per soddisfare l'enorme richiesta di spettatori di poter assistere e festeggiare questo felice allestimento, da noi coprodotto con il Piccolo Teatro di Milano e Teatri Uniti di Napoli, che proprio in questo mese di esauriti al Teatro Argentina ha festeggiato le trecento recite: un traguardo assai raro nel teatro italiano degli ultimi tempi e di cui siamo orgogliosi.