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di Carlo Goldoni
regia Maurizio Scaparro
con Pino Micol, Vittorio Viviani
Manuele Morgese, Ruben Rigillo, Carla Ferraro
Maria Angela Robustelli, Ezio Budini, Giulia Rupi, Alessandro Scaretti
musiche Nicola Piovani
eseguite dalla violinista Lisa Green
scene e costumi Lorenzo Cutùli
orari spettacolo
prima ore 21.00
martedì e venerdì ore 21.00
mercoledì e sabato ore 19.00
giovedì e domenica ore 17.00
durata due ore e 15 minuti, intervallo compreso
Produzione Fondazione Teatro della Toscana
«Tra i motivi che mi spingono a mettere in scena oggi La bottega del caffè – racconta Maurizio Scaparro – Uno è tornare a parlare di Venezia e del suo Carnevale, durante il quale la commedia si svolge, dalle prime luci dell’alba di un mattino invernale fino a quando scende la notte. L’altro è che Goldoni scrive questa opera in italiano, quasi a prendere le distanze da una Venezia che rischiava di dimenticare la sua grandezza e di cedere alla tentazione della mercificazione. E non casualmente il protagonista, Don Marzio (e forse Goldoni stesso) osserva le vicende di quelle giornate di festa attraverso un occhialetto, diabolica lente, con cui scopre le debolezze, i commerci, gli amori, le piccole truffe delle persone che arrivano o vivono a Venezia, che, tra bische, botteghe e bordelli, sembra avviarsi al suo lento declino. Ma non dimentica Don Marzio (o Goldoni) di parlare del mondo che sta cambiando fuori da Venezia: dall’orologio che viene da Londra, alle notizie che filtrano dalle gazzette europee, fino al rimpianto per una Napoli mai conosciuta. Così, provando questo mio nuovo Goldoni, mi è capitato di pensare a Goldoni e al suo occhialetto, e anche a questa nostra vecchia Europa che viviamo con qualche fatica».
Un ringraziamento a illycaffè, sponsor unico dello spettacolo
Maurizio Scaparro – rivelandosi con la regia di Festa grande di aprile di Antonicelli (1964) e di La Venexiana di Anonimo cinquecentesco (1965), porta in scena classici e novità contemporanee, adattando al teatro romanzi del ‘900. Ricordiamo Sagra del Signore della nave di Pirandello, Chicchignola di Petrolini, Amleto di Shakespeare, Caligola di Camus; Il fu Mattia Pascal da Pirandello; Pulcinella; Memorie di Adriano da Yourcenar; Il teatro comico di Goldoni; Le mille e una notte. Frammenti di un sogno mediterraneo; Il giovane Faust; Amerika da Kafka. Dirige Teatri Stabili (Bolzano, Roma) e istituzioni pubbliche (la Biennale, il settore spettacolo dell’Expò di Siviglia, l’Eti). Al cinema dirige Amerika (2004) e L’ultimo Pulcinella (2008). A teatro ritorna con Viviani Varietà (2012) e con La coscienza di Zeno (2013).
Nicola Piovani – compositore italiano, dai primi anni Settanta collabora con numerosi registi italiani, radicando il proprio linguaggio nella tradizione nazionale e immettendovi una sensibile originalità personale. Dalla fine degli anni Ottanta la sua maturazione artistica lo porta all’attenzione del pubblico e della critica internazionale, ricevendo riconoscimenti di grande portata: dai David di Donatello per Ginger e Fred (1986) di Federico Fellini, Caro diario (1993), premiato nel 1994, e La stanza del figlio (2001) di Nanni Moretti, all’Oscar nel 1999 per La vita è bella (1997) di Roberto Benigni. Accanto al lavoro per il cinema si dedica alle musiche di scena, firmando spettacoli per Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro, Vittorio Gassman, e altri registi italiani.
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