documenti collegati
- Presentazione del libro La ragazza Carla
- presentazione del libro Il fiato dello spettatore e altri scritti sul teatro (1966-1984)
- Comunicato stampa
- Da LA RAGAZZA CARLA, Soggetto cinematografico, ms. conservato nel Fondo Elio Pagliarani e pubblicato in Luigi Ballerini
- Ma dobbiamo continuare
- Carla Dondi va al cine
- Lungo Pagliarani
di Elio Pagliarani
diretto e interpretato da Carla Chiarelli
foto di Dino Ignani
orari spettacolo
ore 17.00
2 e 13 aprile ore 20.00
riposo 6 e 9 aprile
prezzo speciale 10 euro | ridotto 8 euro
(max 25 spettatori a rappresentazione)
PRODUZIONE TEATRO DI ROMA – TEATRO NAZIONALE
La ragazza Carla è il racconto singolare e collettivo di un’Italia che ha da poco superato i traumi della Seconda guerra mondiale e ci lancia verso una crescita senza precedenti, piena di contraddizioni e compromessi. Ma è soprattutto la storia di Carla Dondi, che incarna e mette in scena le dicotomie più estreme di questa psicotica realtà: dalle scuole serali al lavoro di segretaria presso una grande ditta commerciale, Carla vive i riti di passaggio della ragazza che diventa donna e coltiva il desiderio di emancipazione, ostacolato dalle ambiguità dei diritti sociali, dalle insidie sessuali dei superiori, dalle coordinate culturali di un tempo che consegna al successo personale l’unica possibilità di realizzazione. Sullo sfondo l’illusione del miracolo italiano, coagulo di una serie di storie minime, di piccoli destini nelle periferie di Milano, che sono le periferie dell’io e delle sue alienazioni.
Scritto tra il ’54 e il ’57 e poi pubblicato nel ’62, il poema racconta l’ingresso nel mondo del lavoro e la fatica del crescere di una ragazzina, Carla Dondi, nella Milano anni Cinquanta. Figlia minore della vedova Dondi, donna della più piccola borghesia che fa pantofole per sostenere il magro bilancio famigliare. La ragazza viene iscritta ad una scuola di formazione professionale per dattilografe. A scuola fa quello che deve fare, senza una vera passione o una convinta determinazione. In testa ha altri pensieri, altri sogni e un gran paura di buttarsi nella mischia. Finita la scuola Carla trova lavoro presso la Transocean Limited Import Export Company, piccola ditta in piazza del Duomo. La dirige il misterioso signor Praték, che non sembra avere grandi riguardi per i suoi dipendenti e che addirittura fa delle esplicite avances alla povera Carla, che fugge inorridita dalla mamma per dirle che non vuole più saperne di quel lavoro. Ma la madre le dice chiaramente che trovare un lavoro non è facile di questi tempi e non può permettersi di perderlo. La storia si chiude con Carla pronta ad affrontare una nuova giornata di lavoro, sospesa tra rifiuto della società e apertura verso la vita.