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Tamara Bartolini e Michele Baronio
La coppia Bartolini/Baronio – Tamara Bartolini e Michele Baronio – è un duo d’artisti in grado di portare sulla scena un reticolato di molteplici e sovrapposte linee narrative, intrecciate non esclusivamente dalle proprie storie individuali, ma anche da quelle che hanno segnato, percorso e ripercorso biografie collettive. Nelle loro creazioni artistiche emerge, infatti, la ricerca di una assoluta esposizione personale che incrocia la poetica musicale in un dialogo-concerto tra parola e sonorità, artisti e territori. Un attraversamento di vite, racconti, voci e memorie che si richiamano e sovrappongono per restituirne poi esperienza e rappresentazione nell’innesto di un unico corredo biografico e scenico. Del teatro e della vita ci parla questa coppia d’arte con un linguaggio gentile e dirompente, allo stesso tempo e nello stesso spazio, sempre da fare e da rifare, accogliendo lo spettatore nelle loro stanze/scena di oggetti artigianali, trovati, manipolati, spostati. È un teatro quello di Bartolini/Baronio che vuole trasformare, creare prossimità tra chi lo fa e chi lo riceve. È spazio condiviso, metafora di una singolarità che si fa plurale, ricerca di umano e umanità, ritratto della fragilità e della solitudine del mondo contemporaneo, ma anche della sua potenzialità di sovversione. Un affaccio nel loro mondo di narrazioni epiche, che si muovono sempre dentro dispositivi scenici diversi, è offerto: al Teatro India con il dittico di spettacoli Tutt’intera, dall’immaginifico testo di Guillaume Poix, e Dove tutto è stato preso, intimista e accorata immersione nella precarietà esistenziale; mentre a Torlonia con i RedReading, un congegno drammaturgico e sonoro sospeso tra dialogo teatrale e indagine letteraria.
promozione duetto card 20 €
Tutt’intera + Dove tutto è stato preso
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I Talk del Teatro di Roma
Teatro India, giovedì 20 febbraio ore18.00
“IL NOVECENTO, LE DONNE E LA FOTOGRAFIA. DA GERDA TARO A VIVIAN MAIER”
con Helena Janeczek, Tamara Bartolini, Michele Baronio
modera Attilio Scarpellini
ingresso libero su prenotazione
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Vivian Maier viene oggi considerata una delle fotografe più importanti del Novecento, pur non essendo mai stata riconosciuta in vita. La storia della “tata” statunitense divenuta, a sua insaputa, un’icona della street photography non è però, forse, causale. Sono pochi i nomi femminili nella fotografia del Novecento, come accade anche per diversi altri campi della cultura. Da questo punto di vista è esemplare la vicenda di Gerda Taro, pioniera della fotografia di guerra che inventò assieme al compagno, il fotografo ungherese Endre Ernő Friedmann, il marchio “Robert Capa”, uno dei più famosi fotoreporter di guerra della storia. I due usarono collettivamente il nome fittizio Capa, e solo successivamente il nome venne adottato da Friedmann come pseudonimo in via esclusiva; eppure nella memoria collettiva Capa è rimasto esclusivamente come il nome di un uomo.
Alla figura di Gerda Taro e alla sua vicenda Helena Janeczek ha dedicato un libro, “La ragazza con la Leica”, che le è valso il Premio Strega 2018.
La scrittrice sarà al centro del nostro talk, assieme al duo Bartolini/Baronio che ha dedicato uno dei suoi spettacoli all’opera e alla vita di Vivian Maier, con la partecipazione di Attilio Scarpellini, conduttore di Qui Comincia, la trasmissione di Radio 3 che ogni mattina racconta una storia proprio a partire da un’immagine.