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"Un altro testo che farà discutere di uno dei giovani autori più interessanti nel panorama teatrale italiano"
Federico Berti, "La Nazione"
"Sorrisi a denti stretti, mentre si osservano tre esistenze allo specchio, diversamente alla deriva e sole. Prese di coscienza tardive di personaggi arrivisti e superficiali: ultimi giorni d'umanità per una società senza morale"
Viviana Devoto, "Epolis"
"La scena è fatta da luci della ribalta e bidoni, che all'inizio sembrano emblema di una ricchezza petrolifera che via via aumenta, e che invece sono il vuoto pneumatico, la solitudine da strada, quasi barbona, in cui i tre finiscono il loro percorso. Le paure della vecchiaia, di essere dimenticati, di perdere il proprio ruolo nell'industria del jet set, sono gli ingredienti principali di una tensione emotiva che si dipana in modo intelligente nel lavoro, con alcune trovate sensibili e un'ironia drammaturgica divertente, sarcastica e a tratti ‘morettiana'"
Renzo Francabandera, "Teatro.org"
"La pièce, studiata come monologo a tre, si presenta subito controversa e vivace, per scorrere verso il delirio definitivo e totale, abbattendo ogni dignità oltre i limiti della decenza. E tutto pare ungersi, sciogliersi, scivolare via... Appunto, come olio".
Claudio Elli
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