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La serata a Colono

30 gennaio – 17 febbraio 2013

di Elsa Morante
regia e scene  Mario Martone

Lo spettacolo

Unica opera teatrale della Morante, mai rappresentata, ma con molti tentativi andati a vuoto, la sua messa in scena a trentacinque anni dalla pubblicazione, è una vera e propria sfida:  in una corsia d’ospedale degli anni ’60 due portantini depositano una barella su cui giace un vecchio ricoverato d’urgenza con occhi avvolti da garze insanguinate. È un accattone, ex proprietario, di radici contadine, vedovo con quattro figli, affetto da mitomanie epico-classiche, soggetto a squilibri, sorvegliato con devozione da una figlia quattordicenne zingarella e che reca i segni dolci “delle creature di mente un poco tardiva”. Lei è Antigone. Lui è la reincarnazione di un Edipo trasandato, logorroico, accolto in un reparto Neuro-deliri dove stazionano tre guardiani, un dottore-Teseo e una suora-Ismene. La tragedia sofoclea Edipo a Colono, ovvero il concludersi del lungo e tormentato esodo di un sovrano parricida e incestuoso, è, in questa Serata a Colono, un calvario rivissuto oggi con scabri accenti misti a deliri d’alta e remota nobiltà violata, con l’Edipo attuale pervaso da un dolore furioso, affetto da miraggi.

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