Skip to content

Tutto per bene

16 – 27 gennaio 2013

di  Luigi Pirandello
regia e con Gabriele Lavia

Lo spettacolo

Tutto per bene è un punto di snodo cruciale dell’intera parabola drammaturgica pirandelliana. Con esso l’autore codifica una volta per tutte la cifra del suo teatro maggiore, la «rappresentazione d’un dramma, quand’esso è già da gran tempo finito»: Pirandello procede post factum e ciò gli consente di scovare gli indizi della realtà nascosti en abîme nella rappresentazione di essa, la «radice del vero» nel giallo paradossale che gli uomini, maschere, mettono in scena, illudendosi di vivere.

Quanto illusoria sia stata la realtà, il protagonista, lo scopre con la drammatica leggerezza con cui le tragedie irrompono nel quotidiano: dopo un’esistenza a coltivare la memoria – delicata e appassionata insieme – della moglie defunta, aggrappato all’amore per quello che egli crede il frutto della loro unione – la figlia Palma -, scopre proprio da quest’ultima, d’essere stato tradito da un amico e, per giunta, di non esserle padre. Tra i tanti personaggi “mascherati” di Pirandello, quello di Martino Lori è uno dei più violentati dalla propria maschera, costretto a rappresentare a sua insaputa tutte le parti della commedia.

Iscriviti alla newsletter