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Natale in casa Cupiello

3 dicembre 2014 – 1 gennaio 2015

di Eduardo De Filippo
regia 
Antonio Latella

ROMA PER EDUARDO

Lo spettacolo

“Altro è cadere in un pozzo perché si guardava un punto indeterminato, altro è cadere in un pozzo perché si guardava una stella”
Henri Bergson

La stella cometa non porta nessuna buona notizia, non mi interessano i buoni sentimenti. Luca Cupiello insegue la stella come le pale di un mulino a vento.
Lievita in assenza di concretezza e si riduce ad un dolore fasciato di pelle e ossa; un pater fuori ruolo che parla un’altra lingua e si muove in un altro modo.
La stella cometa illumina un presepe dietro il quale abbiamo messo tutto quello che non vogliamo vedere o che non vogliamo accettare, mentre arrivano le feste. La famiglia e le sue relazioni interne. La casa e gli equilibri che governa. Il carrozzone da trainare per un’altra madre coraggio. Quello che i genitori vogliono e quello che i figli fanno, le aspirazioni degli uni e la libertà degli altri, come si dovrebbe essere e come si vuole apparire;  vuoti  di  senso  sempre  più  difficili  da  colmare  che  diventano  risacche  di risentimento, di odio, di un perbenismo formale diventato un abito troppo stretto per le emozioni e i sentimenti. E poi i parenti, i vicini, gli altri. Generazioni si avvicendano e sono portatrici di valori diversi, distanti, inconciliabili, dagli esiti imprevedibili. Sguardi pronti a diventare giudizi e a indurci in comportamenti che qualcuno ha assunto come adeguati. Tutti sono immersi in un rituale funebre di interessi e di apparenze.
Tutti sono schiavi di un dedalo di aspettative scontate, immobili come i personaggi del presepe ma non ci sono nascite in vista.

 

Dalle note di regia di Antonio Latella

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