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Tante facce nella memoria – 2016

15 – 20 marzo 2016

drammaturgia a cura di
Mia Benedetta e Francesca Comencini
regia Francesca Comencini

liberamente tratto dalle registrazioni raccolte da Alessandro Portelli

Lo spettacolo

Il Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con l’Associazione InArte, presenta la sua nuova produzione, TANTE FACCE NELLA MEMORIA, regia di Francesca Comencini, con Mia Benedetta, Bianca Nappi, Carlotta Natoli, Lunetta Savino, Simonetta Solder, Chiara Tomarelli.

Lo spettacolo racconta sei storie di donne partigiane e non che nel ’44 vissero l’eccidio delle Fosse Ardeatine, feroce rappresaglia dopo il tragico attentato di via Rasella del 23 marzo 1944. Un’esperienza terribile ripercorsa dall’autrice attraverso le voci di sei donne toccate in prima persona. Curato da Mia Benedetta e Francesca Comencini, lo spettacolo è nato con l’ascolto delle registrazioni delle testimonianze dirette ed affronta una delle pagine più drammatiche della nostra storia.

“Una cosa di cui io non m’ero mai molto reso conto prima è che lì alle Fosse Ardeatine sono morti tutti uomini e hanno lasciato tutte donne: questa è una storia che non viene mai raccontata: le vite delle persone che sono rimaste, sua madre, sua sorella, cioè voi vi siete trovate…”

A partire da questa considerazione di Alessandro Portelli nel suo libro L’ordine è già stato eseguito nasce e si sviluppa il progetto di mettere in scena le voci di queste donne, le loro testimonianze, la loro storia che si ricongiunge e intreccia con la parte di una storia d’Italia e di Roma in particolare, profondamente significativa per la costruzione di ciò che siamo adesso.

Grazie al libro e agli innumerevoli nastri raccolti da Portelli e grazie alla collaborazione con l’autore con l’Archivio sonoro “Franco Coggiola” del Circolo Gianni Bosio e Casa della Memoria e della Storia, Mia Benedetta e Francesca Comencini hanno costruito una drammaturgia che ci restituisce la testimonianza di donne che hanno attraversato come protagoniste femminili il terribile eccidio delle Fosse Ardeatine. Come parenti delle vittime, come partigiane, come testimoni, come figure di resistenza all’occupazione di Roma.

La lucidità di Marisa Musu, il coraggio di Carla Capponi, la veridicità popolare di una Ada Pignotti, così come l’intelligenza popolare di Gabriella Polli la passione della Simoni e della Ottobrini, ricostruiscono nei dettagli e attraverso il proprio personale intimo sguardo, un periodo storico tragico e un eccidio tra i più degenerati della storia moderna.

L’urgenza artistica del progetto è quindi la memoria. Il non dimenticare quanto le donne hanno fatto per Roma e per l’Italia in tempi così difficili e non così remoti. Una memoria orale, non solo letteraria, ma carnale, emotiva, sensitiva, che possa continuare a vivere e possa essere conosciuta e divulgata. E il teatro per le sue caratteristiche intrinseche di contatto con il pubblico e di trasposizione artistica rappresenta il luogo di maggior espressione di questo tentativo.

 

“Le interviste di Alessandro Portelli –spiega Francesca Comencini-  sono un fiume di parole tenute nel loro letto dall’ascolto partecipato dell’intervistatore. Sono fatte per essere ascoltate, più che trascritte. La storia orale, che sminuzza la Storia in storie, tante e complesse, piene di dettagli, di “frantumaglie”, per dirla con Elena Ferrante, mi appassiona da sempre. Nei miei documentari ho ogni volta tentato di tracciarne umilmente un pezzetto. E’ ciò che amo fare di più. In questo caso ho pensato che le voci, raccolte da Portelli, spesso inedite, di donne protagoniste a vario titolo, da eroine riconosciute della Resistenza a anonime cittadine romane capitate quasi loro malgrado nella grande macchina della Storia, meritassero un più ampio e nuovo ascolto. Sono, doppiamente, l’altra faccia della storia: perché storia orale, e perché storia orale al femminile. Ho dunque costruito, come nel montaggio di un film, stabilendo nessi logici ma anche emotivi, un racconto a sei voci che si susseguono e ritracciano, ognuna a modo suo, le tragiche ore che hanno preceduto l’eccidio delle Fosse Ardeatine, i giorni angosciosi che lo seguirono, giorni di ricerca dei quei trecentotrentacinque uomini che sembravano scomparsi nel nulla, i silenziosi anni dopo la notizia dell’eccidio. Anni in cui, con un macigno sul cuore, queste donne si sono risollevate, hanno ricominciato a vivere, a raccogliere i cocci. Non so se si possa chiamarlo teatro, il teatro è per me un luogo troppo sacro per avventurarmici davvero. Lo prendo in prestito, per una volta, per dare gambe a parole che secondo me devono continuare a camminare, anzi, correre, dentro la memoria e la vita di tutte e tutti noi”.

 

 

 

Lunetta Savino  La carriera cinematografica di Lunetta Savino conta molte presenze importanti. Fra le sue interpretazioni: Mi manda Picone di Nanni Loy del 1983, Cucciolo (1998), Matrimoni (1998), Liberate i pesci! (1999), Se fossi in te (2001), Viva la scimmia (2002), Amore con la S maiuscola nel 2002, Mai più come prima (2005), Saturno contro (2007) e Mine vaganti (2010) di Ferzan Ozpetek.

 

Mia Bendetta – Diplomata al Cours Florent a Parigi, è membro a vita dell’Actors Center. Ha lavorato al cinema con Davide Ferrario, Dario Argento, Ferdinando Vicentini Organi, Emidio Greco, ne La seconda notte di nozze di Pupi Avati e in diverse opere prime. In teatro ha partecipato a Les liaisons dangereuses di Hampton per la regia di Philippe Carrese (Francia) e ai Monologhi della vagina. Ultimamente si è diretta ne La favola del pesce cambiato di Emma Dante.

 

Carlotta Natoli  Esordisce con il padre ad otto anni in Confusione film premiato a Venezia. Tra i lavori che le regalano maggior notorietà le prime due stagioni della serie televisiva Distretto di polizia di R. Demaria, il film Tv La vera madre di G. Albano, la recente serie Tutti pazzi per amore di R. Milani.

 

Simonetta Solder  – Lavora con Javier Arano, Lisa Origlieri, Erin Dorn, Alasko Takami, Carlos Zonars, L. Halstrom, Marco Tullio Giordana, marco Bellocchio, Roberto Burchielli, Marcoluca Cattaneo. Mentre in teatro lavora con CBT Theatre, Steppenwolf Garage, Antonio Salines, Giorgio Pressburger, Andrea Paciotto

 

Chiara Tomarelli – Debutta con Io sono l’amore di Luca Guadagnino, con Tilda Swinton. É regista insieme a Stella Savino del documentario Troiane girato nel 2012 con le detenute della casa circondariale femminile di Rebibbia, prodotto da first sun e tangram film. Lavora con diversi registi quali Peter Stein, Alexader Popovsky, Anton Milenine, Walter Le Moli, Pierpaolo Sepe, Claudio Longhi, Massimo Navone, Jan Fabre , nei maggiori teatri italiani ed europei.

 

Bianca Nappi – Esordisce nel 2001 in televisione con la miniserie In Love and War con la regia di John Kent Harrison. Nel 2005 recita nella miniserie Giovanni Paolo II, regia di John Kent Harrison. Esordisce al cinema nel film Un giorno perfetto, con la regia di Ferzan Ozpetek segue Mine vaganti.

 

Francesca Comencini – Dirige il suo primo film Pianoforte (Premio De Sica al Festival del Cinema di Venezia), basato sulla storia di due giovani tossicodipendenti. Scrive con il padre Luigi la sceneggiatura di Un ragazzo di Calabria, prima di dirigere La luce del lago (1988). In seguito impronta i suoi film su uno stile documentaristico, dirigendo anche documentari come Elsa Morante (1995), Shakespeare a Palermo (1997, sulla messinscena di un’opera teatrale di Carlo Cecchi), Carlo Giuliani, ragazzo (2002, sui fatti del G8 di Genova) e In fabbrica (2007). Tra altri, Le parole di mio padre (2001), Mi piace lavorare (Mobbing) (2004), Lo spazio bianco (2009), Un giorno speciale. Nel 2014 realizza Gomorra – La serie con Stefano Sollima e Claudio Cupellini.

 

Alessandro Portelli   Negli anni 80 inizia ad insegnare a La Sapienza di Roma; dirada il suo impegno nel campo musicale, dedicandosi alla politica attiva eal teatro, collaborando scrittura di spettacoli teatrali (in particolare con Ascanio Celestini). Tra il 2006 e il 2007 è Consigliere comunale di Roma per il Partito della Rifondazione Comunista e, sino al 2008, delegato del Sindaco Walter Veltroni per la Memoria storica, contribuendo ad implementare le attività della Casa della Memoria e della Storia.

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