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Jean – Pierre Drouet – One man show

3 giugno 2016

One man show

Lo spettacolo

Il destino musicale di uno dei più grandi percussionisti contemporanei, Jean-Pierre Drouet, ha avuto inizio in un Conservatorio di provincia, attraverso il classico percorso di un allievo eccellente. Prima a Bordeaux, sua città natale, dove emergono le sue eccezionali qualità, poi a Parigi dove ognuno tenta la propria fortuna.

Drouet riceve il suo primo premio nel 1958 e si rivela fin da subito all’altezza delle aspettative, ma è fin dall’inizio consapevole di non essere tentato da una carriera nella musica classica: ha difficoltà a piegarsi a quella disciplina che un’orchestra richiede.

Fortunatamente molto presto un avvenimento influenza definitivamente l’orientamento della sua vita musicale, quando a 24 anni incontra Luciano Berio. Partecipa alla prima esecuzione di Circle, per la voce di Cathy Berberian, un arpa e due percussionisti con una tournée negli Stati Uniti.

Fin da subito suona con Boulez al Domaine Musical, incontra  Barraqué, Stockhausen, Kagel, Xenakis, che gli affida numerose prime esecuzioni e, nello stesso tempo, partecipa al Jazz Groupe de Paris d’André Hodeir (pensatore fondamentale della scrittura jazzistica che integrava  le improvvisazioni in funzione della personalità dei solisti), accompagna Edith Piaf, Gilbert Bécaud, Jeanne Moreau o Bobby Lapointe…

Alla fine degli anni sessanta fonda con Michel Portal, Vinko Globokar et Carlos Roque Alsina,  l’etichetta New Phonic Art.

Con le sorelle Labèque e Sylvio Gualda, interpreta le sonate di Bartok per due pianoforti e due percussionisti in una versione che farà il giro del mondo.

Insaziabilmente curioso, lavora sui ritmi tradizionali del zarb o delle tablas e sulle nuove sonorità elettroacustiche. Si entusiasma per il teatro musicale collaborando con Apergis, Kagel, l’Ensemble Aleph e Ars Nova e inizia a comporre per il teatro (Jean-Marie Serreau, Jean-Louis Barrault, Claude Régy…), per la danza (Félix Blaska, Violetta Farber, Jean-Claude Galotta, François Verret…), per le macchine musicali di Claudine Brahem o per il teatro equestre di Bartabas.

Tante sono le aree di espressione alle quali questo straordinario strumentista ha dedicato un reale interesse e il suo talento di scrittura, continuando sempre e comunque il lavoro di improvvisazione con Fred Frith e Louis Sclavis.

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