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Medico per forza

3 luglio 2016

Libero adattamento de “LE MEDECIN MALGRè LUI’” di MOLIERE”

Lo spettacolo

Il lavoro presentato è il frutto di una prima fase di formazione che ha visto i ragazzi impegnati nello studio basato sui principi che strutturano la pedagogia di Jacques Lecoq.

Per questo motivo la fase di formazione ha attraversato alcuni dei territori del percorso pedagogico di Lecoq. Il percorso, che è ancora in corso di svolgimento, va dallo studio del corpo e dello spazio, attraverso alcune maschere (neutra, larvale e della Commedia dell’Arte), all’esplorazione del linguaggio gestuale, della voce, delle “zone del silenzio” fino ad arrivare all’analisi di un testo teatrale.

Dopo questa prima fase pedagogica abbiamo intrapreso una fase di ideazione e creazione a partire dal testo di Moliere : “Il medico per forza”. La drammaturgia di Moliere conserva una vitalità nelle situazioni e una ricchezza di situazioni e meccanismi comici efficacissima. Riscoprirlo insieme ci ha spinto a proporre un’opera molto poco rappresentata e a scoprirne al suo interno tematiche attualissime.

Abbiamo individuato due parole chiave che attraversano il testo e che percorrono tutta l’opera: identità e travestimento. Moliere fa dire al suo protagonista: “[…]si fidi di me, basta l’abito!”. Travestimento come finzione, apparenza, ostentazione ma anche costrizione: come impossibilità di mostrare la propria vera identità.

Mantenendo la struttura del testo e per esplorare le situazioni, abbiamo individuato una scena ideale, un piccolo paese di provincia, per parlare di ostentazione, apparenza e finzione cioè di teatro e recitazione.

Sganarello è un ragazzo di provincia e sogna il teatro. Ma che succede se, invece, i suoi genitori lo spacciano per un medico, dicendo che esercita la sua professione solo se picchiato a sangue?

I personaggi di Moliere sono diventati per noi comari impiccione, peracottari, ignoranti imborghesiti e giovani ribelli.

Che differenza c’è tra il volere fare l’attore invece che il dottore e trovarsi, invece, costretto a recitare la parte di un dottore? Fingere di essere un medico è pur sempre recitare, simulare un ruolo non corrispondente ala realtà. La verità non è importante. La verità è sempre relativa all’uomo, valida perché utile a lui. Partendo da questi presupposti un finto medico può curare tutti i mali: l’effetto placebo è assicurato.

Attraverso le improvvisazioni abbiamo lavorato su diversi aspetti della comicità: dal tradizionale lazzo alla comicità di battuta, passando per la comicità di situazione e quella legata al personaggio.

Il dialetto è stato uno strumento molto utile per la costruzione dei personaggi e dei giochi linguistici. Non uno solo, ma tanti dialetti diversi costruiscono il nostro paesello di provincia e lo rendono una babele di dialetti, suoni e strambi grammelot. Riusciranno i nostri personaggi a parlare tra di loro? Probabilmente si, ma senza veramente comunicare.

Quello che presentiamo è una tappa provvisoria del percorso di creazione legato al Medico per forza.

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