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Tito Andronico

26 – 27 giugno 2017

LIBERAMENTE TRATTO DA “LA TRAGEDIA DI TITO ANDRONICO” DI WILLIAM SHAKESPEARE

Lo spettacolo

“Tito andronico” è lo spettacolo che conclude la seconda annualità del  primo corso universitario al mondo di “Teatro Integrato dell’Emozione”, rivolto a persone con disabilità fisica e psichica e in collaborazione con l’università di “Tor Vergata”. Il corso è diretto da Dario D’Ambrosi, fondatore e direttore del Teatro Patologico, e lo stesso progetto sarà a breve inaugurato anche presso l’Università degli Studi di Camerino.

Il Patologico è una realtà che si è affermata negli anni a livello internazionale, forte del suo legame con il Cafè La MaMa di New York, fondato da Ellen Stewart. Ogni anno i ragazzi con disabilità che seguono le lezioni di tetro terapia di D’Ambrosi intraprendono tournée internazionali e per il 2017 sono in programma prestigiose destinazioni: Los Angeles, Tokyo e Seul.

La realizzazione di questo spettacolo è interamente frutto del duro lavoro intrapreso dai ragazzi del Corso Universitario di “Teatro Integrato dell’Emozione” e la scelta di un adattamento de “La tragedia di Tito Andronico” di Shakespeare è data dell’impronta prettamente sanguinaria che questo testo porta con se. La prima tragedia composta dal Grande Bardo, attraverso la violenza che aleggia in ogni sua scena, ben rispecchia l’anima e il clima di perenne difficoltà politica e sociale con la quale ci confrontiamo quotidianamente.

Ciò che viene maggiormente evidenziato dell’opera di Shakespeare non è il dramma che presenta un’evidente commistione tra tragedia degli orrori e tragedia della vendetta, ma l’alternarsi di vere follie e di follie simulate.

Per la messinscena è stato elaborato un canovaccio e una volta assegnate le parti si è chiesto ai ragazzi di “far parlare” i personaggi: è nato così un copione composto da brani originali e altri venuti fuori dall’improvvisazione.

Gli stati d’animo, i tempi e i ritmi dei grandi attori sono molto simili a quelle delle persone con patologie psichiche e questo esperimento è la conferma che per interpretare un personaggio e farlo vivere di vita propria, ciò che più conta è l’emozione da vivere e da far vivere.

 

“Non ci sarà mai nessuna scienza

che potrà stabilire fino a che punto il tuo cervello reggerà”

Dario D’Ambrosi.

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