Bugiardo e disperato, l’Arlecchino contemporaneo di Valerio Binasco resiste al meccanismo Goldoniano della Commedia dell’Arte. Natalino Balasso, Fabrizio Contri e Michele Di Mauro si incontrano in scena per una “commedia all’italiana” in stile cinematografico che torna alle origini della tradizione comica.
Un personaggio carico di contraddizioni, servo di due padroni, meschino e anarchico, irriguardoso e servile, l’Arlecchino di Goldoni crea equivoci e guai, sconvolgendo con una carica quasi “sovversiva” l’ottusa società borghese. L’Arlecchino “contemporaneo” di Valerio Binasco è un disgraziato che sugli equivoci costruisce un misero riscatto sociale.
Dopo il Don Giovanni di Molière, Binasco, cinque volte premio Ubu, torna a cimentarsi con un titolo del grande repertorio. Con l’intento di restituire realismo e credibilità ai personaggi, non cedendo alla “pur irresistibile tentazione del formalismo”, la commedia diventa un viaggio nel tempo, con un forte richiamo ad un’umanità rurale e arcaica, interpretata da un cast affiatato di attori, molti dei quali collaborano da tempo con il regista.“A chi mi chiede: ‘come mai ancora Arlecchino?’ rispondo che i classici sono carichi di una forza inesauribile e l’antico teatro è ancora il teatro della festa e della favola”, dice Binasco, “Come avevano capito benissimo Alonge e (in modo assai più radicale) Fassbinder, Goldoni è un autore capace di rappresentare inquietudini moderne, con lampi di vera contemporaneità”.
Valerio Binasco è dal 2018 il Direttore artistico del Teatro Stabile di Torino. Le sue scelte registiche si sono spesso orientate verso il teatro contemporaneo che si sono alternati ai grandi classici. Ha vinto cinque premi Ubu e due Premi dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. La giuria del Premio “Le Maschere del Teatro Italiano 2018” gli ha conferito il premio per la migliore regia per lo spettacolo La Cucina di Arnold Wesker. È stato diretto dai più importanti registi italiani (Martone, Comencini, Giordana, Ozpetek), nel 2016 Binasco è stato nominato per il David di Donatello come miglior attore non protagonista per il film Alaska di Claudio Cupellini.