diario di bordo

Senza pelle

Il lavoro "anti-spettacolare" di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini incontra Monica Piseddu. E cerca di costruire un modo di raccontare che ripensi il senso di stare in scena a parlare davanti a un pubblico

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Assecondare o plasmare la natura

Andrea Baracco sta portando avanti un indagine su Cechov, che sonda l'animo umano attraverso una recitazione estroflessa e piena. Una recitazione che trova nella presenza e nella forma le sue coordinate più importanti

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Tra la luce e il buio

La luce che fende il buio è una metafora calzante per raccontare questi giorni al Teatro India. Dove si stringe la morsa del fare, vista la prossimità dell'apertura di dicembre, ma non si rinuncia all'anarchia della creazione.

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Sottrarre, perdere e poi fare

Un furto nella notte ha trasformato la giornata in un momento di "perdita" concreta e sostanziale. Ma non ha infiacchito la voglia di fare, di immaginare, che una mail di Michele Di Stefano ha esemplificato in modo buffo ma sostanziale

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Da Varanasi a Benares

Viaggio da Varanasi a Benares, che però sono i differenti nomi di uno stesso luogo. Le compagnie di perdutamente si confrontano con il limite, soglia di confine tra l'immaginazione e la realizzazione

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Il montaggio dell'Io

Una riflessione attorno al tema dell'auto-rappresentazione sfiora (forse solo di striscio) il progetto dell'Accademia degli Artefatti, che intende realizzare sedici "ritratti di autoritratti" delle compagnie di Perdutamente, con cui condividono l'esperienza della Factory.

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Perdersi, ritrovarsi e perdersi

«Art you lost?» propone – fino al 1° dicembre – un percorso lungo i corridoi del Teatro India, tra interazione e riflessione sui temi della cittadinanza, dell'identità, della memoria. I materiali raccolti diventeranno un'istallazione

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