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Teatro Argentina: il teatro dorato di Roma

Il Teatro Argentina è uno dei teatri più antichi della Capitale. Le sue decorazioni dorate si accendono sul rosso della platea e dei sei ordini di palchi che Proust amava definire “piccoli salotti sospesi”. Quando il lampadario centrale a forma di candelabro si illumina, la sala sembra tornare alla maestosità del 1700.

Ti diamo il benvenuto al Teatro Argentina, accomodati.

La storia del Teatro Argentina

La storia del Teatro Argentina è da sempre intrecciata ad avvenimenti politici che hanno avuto significative ricadute sociali. Se dovessimo iniziare con il classico C’era una volta, il protagonista sarebbe Cesare, assassinato durante una riunione politica da un gruppo di senatori, nel 44 a.C. nella Curia che faceva parte del gigantesco complesso architettonico del Teatro di Pompeo, dove ora sorge il Teatro.

Da scenografia di drammi e guerre politiche in epoca romana, a palco di opere applaudite in tutto il mondo: questa è la storia del Teatro Argentina. 

Il nome Argentina, dato al Teatro e alle strade limitrofe, trae origine dalla torre del palazzo tardo gotico (1491-1500) del cerimoniere pontificio di Alessandro V Borgia, Johannes Burckardt, il “Burcardo”. La torre sorgeva nel Palazzo del Burcardo che si trova ancora oggi in via del Sudario, confinante con il Teatro. Nell’edificio fu inglobata la torre, che prese il nome di “Argentina” dall’appellativo col quale usava firmarsi il Burcardo, episcopus argentinensis o argentinus, in quanto nativo di Strasburgo, il cui nome latino era Argentoratum a causa delle vicine miniere d’argento. 

La famiglia Sforza Cesarini progetta e realizza il Teatro nel settecento avvicinando la sala e il palcoscenico agli storici edifici tardo gotici: il Teatro viene ufficialmente inaugurato il 13 gennaio del 1732 con l’opera Berenice di Domenico di Sarro. Sul suo palco, Gioachino Rossini debutta con il Barbiere di Siviglia il 20 febbraio del 1816; nel 1827 Niccolò Paganini con il suo concerto incanta la platea e nel 1849 Giuseppe Verdi, con la Battaglia di Legnano, riempie il Teatro. Proprio in occasione di questa adunata pubblica, i romani iniziano le manifestazioni contro l’oppressione dello Stato Pontificio, sfociate nella nascita della Repubblica Romana.

Nel 1870 Roma diventa Capitale e la sua trasformazione urbanistica cambia per sempre la storia del Teatro Argentina. Quest’area che va dalla neonata via Nazionale fino al lungotevere che fronteggia Castel sant’Angelo e il rione di Borgo, viene rivoluzionata dalla creazione di piazza Venezia e dalle strade che portano a Largo di Torre Argentina e poi a Corso Vittorio Emanuele II. La nuova lunga via ha un forte valore simbolico: unisce la nuova capitale laica allo Stato Vaticano. Il Teatro Argentina si trova al centro di questa nuova configurazione urbana. Così l’edificio viene acquisito dalla Municipalità cittadina e diventa un Teatro di rappresentanza istituzionale. 

Il Teatro Argentina oggi

Oggi, il Teatro Argentina fa parte della Fondazione Teatro di Roma insieme al Teatro Torlonia e al Teatro India. 

L’Argentina non è solo uno dei teatri più antichi è anche uno dei più belli d’Italia. 

Quando si entra in sala si resta incantati dalla sua maestosità: 354 posti in platea e 366 distribuiti nei sei ordini di palchi. Il restauro del 1993 a opera di Paolo Portoghesi è stato necessario per rendere agibile il palcoscenico, ma l’intervento dell’architetto ha rispettato la struttura originale. Ha ripristinato il rosso dei rivestimenti, sostituendo il giallo oro del restauro del 1970 e, grazie a lui, anche le mantovane dei palchetti hanno ripreso l’autentica sagoma a festone. Oggi, nel moderno Teatro Argentina si riconosce il volto che aveva del diciottesimo secolo. Per questo motivo uno spettacolo all’Argentina, non è solo uno spettacolo al Teatro. È uno spettacolo nello spettacolo. 

 

In scena al Teatro Argentina

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Dove si trova il Teatro Argentina

Il Teatro Argentina si trova di fronte all’Area Sacra di Largo Argentina, da cui prende il nome. Siamo davvero nel centro storico della città. 

Camminare senza meta, anche solo per pochi minuti, ti spingerà nei vicoli di Trastevere o ti farà raggiungere il Pantheon. Con pochi passi ti ritroverai a Piazza Navona o a Campo dei Fiori.

Prima o dopo lo spettacolo, concediti una passeggiata nella città eterna e riempi gli occhi di bellezza. 

Scopri come raggiungerci

Teatro Argentina, forse non sai che…

La prima del Barbiere di Siviglia di Rossini nel 1816 fu un grandissimo fiasco!

La platea, infatti, era molto affezionata al Barbiere di Siviglia di Giovanni Paisiello e molti suoi ammiratori, seduti in platea, fischiarono durante lo spettacolo per protestare contro Rossini. La seconda serata di Rossini, invece, fu un vero trionfo e decretò il successo del suo Barbiere di Siviglia.

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