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Premio Franco Quadri 2016

L’ ANGELO MAI HA VINTO IL PREMIO FRANCO QUADRI 2016

QUESTE LE MOTIVAZIONI

“Angelo Mai, laboratorio di sperimentazione artistica e attivismo politico, mosso dall’intento di portare la cultura – nella sua accezione più ampia – tra i beni primari. Facendo leva su una rinnovata narrazione di lotta, nei suoi dodici anni di attività, fitti di incontri, collaborazioni, creazioni teatrali e musicali, di progetti fuori formato, Angelo Mai si è offerto alla città di Roma e al teatro italiano come una realtà capace di attivare un processo di riappropriazione dei luoghi alternativo alla privatizzazione e alle liberalizzazioni del mercato, costruendo un tessuto di relazioni che passano dai corpi e dallo scambio di pratiche e saperi, testimoniando nuove forme di abitazione, di produzione e gestione per il Teatro.

Realizzando progetti a forte densità etica innervati nel tessuto cittadino, Angelo Mai ha mostrato la possibilità di una politicizzazione dell’estetico sotto il segno di immaginazione e invenzione linguistica, attraverso le collaborazioni con artisti di diverse generazioni e nazionalità e le creazioni del collettivo teatrale Bluemotion e dell’Orchestrina omonima. E, insieme, prestando attenzione all’universo pedagogico, così come lavorando attivamente con associazioni e onlus impegnate per i diritti civili.

Nell’assegnazione del Premio Franco Quadri al Collettivo dell’Angelo Mai, l’Associazione vuole sottolineare anche la forza di resistenza di questa realtà nel proporre con tenacia un ripensamento delle istituzioni della cultura, della facoltà di attenzione e delle condizioni di lavoro, diventando un punto di riferimento produttivo per molti artisti del panorama teatrale e musicale, una casa dove creare in libertà. Imprese ignorate quando non osteggiate dall’attuale incapacità al dialogo di chi gestisce il potere, eppure condotte con prodigiosa auto-organizzazione e auto-definizione, facendosi al contempo grido e soluzione per ridefinire spazi funzionali al ripensamento in comune del modo di fare e fruire l’arte”.

La risposta dell’Angelo Mai

IL PREMIO UBU FRANCO QUADRI 2016

NON E’ SOLO PER L’ANGELO MAI. E’ PER L’ALTRA ROMA

Ci emoziona profondamente ricevere il Premio Franco Quadri, ci riempie il cuore. Tutto ci orienta a vedere questo prestigioso riconoscimento come un premio consegnato non solo all’Angelo Mai ma a Roma. A quella città di cui non si racconta mai nulla perché troppo distante dai resoconti di corruzione, cinismo e cecità dedicati quasi esclusivamente alla capitale.

Il premio Franco Quadri che riceve l’Angelo Mai è il premio all’altra Roma, quella luminosa e generosa che non è quasi mai sulle pagine della cultura e troppo spesso su quelle della cronaca; quella indipendente, etica, visionaria, tenace, che non fa parte di nessuna istituzione ufficiale ma lo è di fatto. L’Angelo Mai appartiene a quella Roma che senza cultura, giustizia sociale e bellezza non vuole stare. Sono dodici anni che ci battiamo per questo, dodici lunghi anni di lotta accesi dall’amore per le nostre vite nel teatro e nella musica. Dal desiderio che la pratica artistica diventasse centrale, nella vita e nel linguaggio. Sono tanti i ricordi che scorrono velocemente davanti alla notizia di questo premio. Tanti e diversi: i giorni nel vecchio Angelo Mai a Rione Monti (da cui fummo sgomberati e che oggi è ancora abbandonato), le serate fiume di poesia con Mariangela Gualtieri nel nostro nuovo spazio, la faccia di Joe Lally dei Fugazi nel sit-in fuori dal Tribunale di Roma nella primavera del 2014, quando fummo sgomberati e ridotti a dei criminali per diversi mesi. I tanti concerti e spettacoli con la lunga fila nel parco per entrare, il Parco di San Sebastiano colmo di persone che rivolevano l’Angelo Mai sotto sequestro e gli Afterhours con molti altri a suonare, la sala gremita ad assistere alla meravigliosa Silvia Calderoni in MDLSX di Motus. Un lavoro di anni che ha reso l’Angelo Mai il luogo dove andare e tornare per chi vuole essere partecipe di un cambiamento. Questo premio è un premio alla lotta e all’ostinazione di condurla attraverso il linguaggio della bellezza. È un riconoscimento ai corpi che in questa lotta si sono gettati e al fatto che senza corpi non esiste lotta. Lo riceviamo dunque insieme a tutti gli artisti che in questi anni stanno vivendo con noi questa esperienza e non li ringraziamo, semplicemente perché questo premio è anche il loro. E insieme alla scuola Elementare Giardinieri e a tutte le associazioni con cui da anni collaboriamo. E lo stesso vale per l’altra Roma che tutta, insieme a noi, riceve un riconoscimento così importante in questo momento in cui è nuovamente in pericolo, minacciata di essere cacciata e dimenticata. Non permetteremo che questa stupenda e misera città venga svuotata, perché l’Angelo Mai, come il teatro Alfred Jarry è stato creato per servirsi del teatro, non per servirlo.

E un pensiero particolare va al nostro amato Lorenzo Amurri che, ovunque lui sia, sta già scrivendo pagine meravigliose su questi giorni.

Angelo Mai

Lo spettacolo

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