LUCE SULL’ARCHEOLOGIA 2020 – Roma, il Lazio dei ciclopi e lo sguardo dei greci
ROMA, IL LAZIO DEI CICLOPI E LO SGUARDO DEI GRECI
Claudio Strinati Storico dell’arte
Andreas M. Steiner Direttore dei mensili Archeo e Medioevo
Annalisa Lo Monaco – Professoressa di Archeologia Classica alla Sapienza Università di Roma
Lo sguardo dei greci.
Nel corso dell’età repubblicana, furono molteplici le occasioni di contatto tra Grecia e Roma. Come i Greci sentivano e percepivano i Romani e la città di Roma? Quanto conoscevano di essi e quanto invece era frutto di pregiudizi e stereotipi? La domanda, impegnativa, permette di calarsi pienamente in una realtà ancora in essere e fluida, in un divenire di cui al momento essi stessi non avevano piena consapevolezza. Non sapevano certo come sarebbe andata a finire, e i loro giudizi mutarono infatti nel tempo. Argomento dunque intrigante e sfaccettato, che sarà combinato, come in un gioco di specchi, alla domanda contrapposta: come i Romani hanno sentito e percepito quella Grecia che ancora non conoscevano e che avrebbero conquistato di lì a poco?
Antonio Marchetta – Professore di Lingua e Letteratura Latina alla Sapienza Università di Roma; Socio Ordinario dell’Istituto Nazionale di Studi Romani
Virgilio, poeta dell’Italia e della pace.Virgilio, genericamente considerato il cantore di Roma, in realtà fu piuttosto cantore dell’Italia, per certi aspetti anche in antitesi alla città di Roma. Al clima politicamente e socialmente avvelenato, corrotto dell’Urbe il poeta transpadano contrappose l’integrità morale delle campagne italiche, concepite come lo spazio privilegiato in cui realizzare l’ideale di una vera felicità, quella fondata sull’armonia con la natura, l’ideale di una pace interiore vittoriosa delle passioni perturbatrici. La degenerata Roma avrebbe potuto ritrovare se stessa solo recuperando i valori della tradizione italica.
Massimiliano Valenti – Professore di Topografia antica all’Università della Tuscia-Viterbo
Roma e il Lazio dei “Ciclopi”.
Con riferimento alle mura poligonali, alla discussione sette-ottocentesca sulla loro datazione e la loro origine, e al corretto e articolato inquadramento culturale e cronologico.
Si parla di antiquari, di viaggiatori del grand tour, di archeologi, di città e di scavi archeologici.