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Premio Europa per il Teatro XVI edizione

Dal 12 al 17 dicembre Roma ospita la XVI edizione del Premio Europa per il Teatro

Al trentesimo anno di attività, il Premio Europa per il Teatro quest’anno propone a Roma un ricco programma di eventi e spettacoli.
Il Premio Europa per il Teatro rientra quest’anno in Italia, come progetto speciale del Ministro dei Beni Culturali, con l’interessamento del Presidente della Repubblica italiana; e a Roma, città in cui chiude idealmente l’anniversario dei 60 anni dai Trattati di Roma ed apre, in qualità di prima iniziativa, l’anno europeo del patrimonio culturale 2018.

L’evento, si svolge in collaborazione con il Teatro di Roma.

Quest’anno vengono assegnati diversi riconoscimenti: il XVI Premio Europa per il Teatro a Isabelle Huppert e Jeremy Irons; i due artisti condivideranno assieme lo spazio scenico prendendo parte a una performance ideata appositamente per il Premio Europa: Ashes to Ashes di Harold Pinter. Inoltre Isabelle Huppert leggerà dei brani di Guy de Maupassant.

Saranno consegnati anche un Premio Speciale a Wole Soyinka ed una Menzione Speciale a Fadhel Jaïbi.

Il XIV Premio Europa Realtà Teatrali andrà a: Susanne KennedyJernej LorenciYael Ronen, Alessandro SciarroniKirill Serebrennikov e Theatre N.°99; un Premio Speciale è assegnato a Dimitris Papaioannou.

I premiati saranno presenti alla manifestazione proponendo spettacoli e performances, parteciperanno, inoltre ad incontri e conversazioni sul loro approccio alla scena.

L’evento è un’ occasione per ospitare nel nostro paese una rassegna di alto profilo accompagnata da momenti di riflessione sulla scena contemporanea. Nel loro complesso, le sei giornate del Premio andranno perciò molto oltre la mera dimensione dello spettacolo per toccare i temi della funzione sociale del teatro e della conoscenza tra culture diverse.

 

programma
in formato pdf

 

info
Gli spettacoli del Premio Europa sono gratuiti con
prenotazione obbligatoria all’indirizzo community@teatrodiroma.net

Gli spettacoli


Teatro Argentina, 12 dicembre 2017 ore 19.00

Re Lear
di William Shakespeare
regia e adattamento Giorgio Barberio Corsetti

serata in lingua italiana con sovratitoli in inglese
durata 180′ con intervallo

Sete di potere, volontà di distruggere e tradimento sono le parole chiavi che meglio riassumono la tragedia più contamporanea del Bardo. Lear caccia via dalla Gran Bretagna la sua figlia più giovane, Cordelia, in quanto si rifiuta di esprimere il suo amore per suo padre il re. Contemporaneamente il duca di Gloucester è convinto dal suo figlio illegittimo a credere che il suo figlio legittimo, Edmund, ha intenzione di ucciderlo. Tutti i personaggi, incapaci di vincere i loro demoni, riflettono sul palco e in diretto contatto con il pubblico rivelano il loro lato oscuro lungo le vicende della trama fatta di amore, guerre e omicidi.


Teatro Argentina, 13 dicembre 2017 ore 21.00

N° 43 Filth
Theatre n.° 99
regia di Ene-Liis Semper e Tiit Ojasoo (Estonia)

serata in lingua originale con sovratitoli in inglese e in italiano
durata 105′
ingresso libero con prenotazione obbligatoria all’indirizzo community@teatrodiroma.net

Ispirato dal romanzo di Sologub Il demone meschino, Ene-Liis Semper e Tiit Ojasoo creano una scenografia il cui potere è sia metaforico che letterale: i piedi dei nove attori sono immersi nel fango che mette a dura prova il loro corpo e la loro performance.
N°43 Filth dà un resoconto concreto e fisico di queste “emozioni in superficie”, cioè umori persistenti, stupidi e dominanti di cui si nutre il populismo europeo al giorno d’oggi. La storia quasi priva di battute, il cui immaginario è in costante metamorfosi, è portata avanti dal coinvolgimento fisico degli attori e dalla loro straordinaria energia, e lascia la platea di fronte all’enigma irrisolto della vita nella società.


Teatro Nazionale, 14 dicembre 2017 ore 19.00

Richard II
di William Shakespeare
riduzione e regia Peter Stein

serata in lingua italiana con sovratitoli in inglese
durata 170′ con intervallo

Il capo di un re si fa più pesante quaando la sua corona cade giù. La sfida tra Henry Bolingbroke e Thomas Mowbray finisce con l’esilio di entrambi i gentiluomini ordinato dal re Riccardo II: adesso può impossessarsi dell’eredità di Bolingbroke. Tuttavia, il re si ritrova a combattere con Bolingbroke il quale ritorna per dare inizio a una battaglia che Riccardo è destinato a perdere, dato che viene abbandonato da tutti i suoi alleati. Alla fine, il re è persuaso ad abdicare in favore del suo nemico. In questo momento, offer al pubblico uno dei monologhi più toccanti dell’opera di Shakespeare dale fredde mura del castello di Pontecraft: la vita è una prigione in cui l’unica libertà che un re può guadagnarsi è quella di immaginare di essere un mendicante solitario, così da non correre il rischio di essere tradito dai suoi cari.



Teatro Argentina, 14 dicembre 2017 ore 22.00

Untitled
regia Alessandro Sciarroni (Italia)

durata 50′
ingresso libero con prenotazione obbligatoria all’indirizzo community@teatrodiroma.net

Il concetto di resistenza ha sempre catturato l’attenzione della ricerca teatrale dell’artista italiano. Il giocoliere rappresenta la fragilità dell’uomo e il suo infinito desiderio di creare e rigenerare la sua arte e allo stesso tempo la sua vita. Lo stereotipo non trova dimora sul palcoscenico e ogni azione riporta nuovi modi di significazione e interpretazione. In questo modo la Schuhplatter rappresenta la lotta interna che ogni essere umano deve affrontare coi suoi limiti e le sue paure, come fa un funambolo in un circo. “Hic et nunc” diventa il motto di questa performance, in cui sia gli artisti che gli spettatori sono invitati a rimanere sospesi sopra il mondo e il suo disordine.


Auditorium Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, 15 dicembre 2017 ore 18.00

Hamletmachine
testi di Heiner Müller
ideazione, regia, scene e luci Robert Wilson

serata in lingua italiana
durata 100′

Questo dramma atipico è caratterizzato dalla ricchezza di argomenti trattati dai personaggi che somigliano a quelli dell’Amleto di Shakespeare. Si afferma che Hamlemachine possa rappresentare la difficile situazione sociale nella Germania dell’Est nel second dopoguerra. Elemeni astratti si fondono con la concretezza degli impulse dei personaggi lungo il corso delle cinque scene che costituiscono l’opera. Amleto, Orazio e Ofelia sembrano sempre di più voci che provengono da una dimensione spazio-temporale parallela che discutono di politica, amore ecologia e rivoluzione in una danza di spiriti e intenzioni senza fine.



Teatro India, 15 dicembre 2017 ore 21.00 – SPETTACOLO ANNULLATO

Ubu king
di Alfred Jarry
regia di Jernej Lorenci (Slovenia)

serata in lingua originale con traduzione simultanea in italiano e inglese
durata 160′ con intervallo

Si tratta di un testo che era stato all’inizio scritto per il teatro di marionette. E’ diventato presto un simbolo mitologico della tirannia. In più può anche essere considerato una parodia del Macbeth di Shakespeare e in alcune parti di Re Lear e Amleto. L’antico re di Aragona, Ubu, è un grasso fanfarone che viene spinto dalla moglie, madre Ubu, a far capitolare il re Venceslao con l’obiettivo di arricchirsi. All’improvviso Ubu diventa così potente da spaventare anche la moglie ma viene subito sconfitto da Bougrelas, figlio di Venceslao, che sale al potere col titolo di Zar di Russia. Potere, denaro e guerra sono i temi principali del testo che spesso oscurano il cuore dell’essere umano.


Teatro Palladium, 16 dicembre 2017 ore 18.00

Virgin Suicides
Johanna Höhmann (based on motifs from Jeffrey Eugenides’ The Virgin Suicides)
regia di Susanne Kennedy (Germania)

serata in lingua tedesca e italiana
durata 85′
ingresso libero con prenotazione obbligatoria all’indirizzo community@teatrodiroma.net

Una famiglia bigotta e di classe media, che vive in periferia, è condotta alla conoscenza dei confini pericolosi tra la vita e la morte. Quando la giovane Cecilia – la più giovane delle sorelle Lisbon – si toglie la vita buttandosi da una finestra, ha inizio “l’anno dei suicidi”. La storia è raccontata da un gruppo di ragazzi che comincia a essere attratto da queste ragazze e vuole scoprire il mistero che avvolge la loro casa. Qui, il pubblico segue l’anno dei suicidi percorrendo la struttura del Libro Tibetano dei Morti, accompagnato dal testo del famoso sostenitore degli psichedelici, Timothy Leary.


Teatro Argentina, 16 dicembre 2017 ore 21.00

Roma Armée
regia di Yael Ronen (Israele/Germania)

serata in lingua inglese, tedesca, rumena con sovratitoli in inglese e italiano
durata 105′
ingresso libero con prenotazione obbligatoria all’indirizzo community@teatrodiroma.net

Mentre l’Europa è minacciata dallo spettro del neofascismo, un variegato gruppo di persone decide di formare una Roma Armée per difendere il continente da discriminazioni, razzismo e antiziganismo. Gli attori provengono tutti da differenti parti del mondo e riflettono la volontà della regista – col sostegno di Simonida e Sandra Selimović – di immaginare e di creare una dimensione utopistica dove ciascun essere umano non ha bisogno di nessuna maschera per vivere e comincia a combattere per un mondo migliore. Yael Ronen è considerata un’esperta di crisi globali in ambito teatrale. Convoglia tutte le sue forze per riunire soldati provenienti da Romania, Austria, Serbia, Gran Bretagna e Svezia per riacquistare la loro identità di vagabondi d’Europa.


 

Teatro Argentina, 17 dicembre 2017 ore 21.00 – siamo spiacenti ma la serata ha già registrato il tutto esaurito

Cerimonia finale
consegna dei premi – serata a inviti

A seguire
Ashes to Ashes 
di Harold Pinter
con Isabelle Huppert e Jeremy Irons (Creazione apposita per il Premio Europa)
in lingua inglese con sovratitoli in italiano

Isabelle Huppert – Letture da Guy De Maupassant
in lingua francesce con sovratitoli in italiano e inglese

Harold Pinter ha preso ispirazione da una cantilena infantile mentre era alla ricerca di un titolo per la sua ultima commedia. Ceneri alle ceneri, che è stata completata, nel febbraio del 1996, viene rappresentata per la prima volta il 12 settembre e viene diretta dallo stesso Pinter. Devlin e Rebecca sono marito e moglie. Com’è tipico in Pinter, tutta l’attenzione è concentrata sui personaggi, che smbra che parlino solamente tra le mura del loro soggiorno ma in realtà le loro parole rivelano una drammaturgia forte e violenta. Rebecca racconta di un trascorso  di cui forse Devlin non è a conoscenza, ricordando un passato che naturalmente si fonde col nostro. I protagonisti sono testimoni dell’angoscia che caratterizza la fine del XX century, pieno di tragedie e orrori.

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