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ABITARE IL RITORNO. ECHI E VISIONI DI DONNE UOMINI E OGGETTI

Abitare il ritorno. Echi e visioni di donne uomini e oggetti

 

 

info e orari
info: contatti@asinitas.org – tel. 06 6477 2924

GREEN PASS OBBLIGATORIO
Coloro che non fossero in possesso di certificazione verde Covid-19 non avranno il rimborso del biglietto. Per maggiori informazioni consulta le linee guida del Teatro di Roma.

14 ottobre ore 21.00
Abitare il ritorno. Echi e visioni di donne uomini e oggetti
Esito di laboratorio a cura di Fabiana Iacozzilli  
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA A FRONTE DI UNA DONAZIONE
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15 ottobre ore 18.00 – 19.00
Il teatro sociale in Italia
con focus su intercultura a cura di Andrea Porcheddu
Presentazione del progetto INCROCI a cura di Teatro e Critica
Per il programma completo clicca qui

Per iscriversi al convegno clicca qui

ore 19.30 Abitare il ritorno. Echi e visioni di donne uomini e oggetti
Esito di laboratorio a cura di Fabiana Iacozzilli  
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA A FRONTE DI UNA DONAZIONE
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Tre giorni di lavoro dedicati al ruolo delle arti performative dal vivo per una comunità interculturale.
Tappa conclusiva del progetto INCROCI, l’iniziativa è rivolta a educatori, artisti, operatori culturali, operatori sociali, mediatori, docenti e studenti universitari, istituzioni e cittadini interessati al tema. L’evento è inserito nel programma del Roma Europa Festival 2021.

Asinitas presenta Abitare il ritorno. Echi e visioni di donne uomini e oggetti, esito del laboratorio condotto da Fabiana Iacozzilli in collaborazione artistica con Antonia D’Amore e Luca Lotano a partire dal mese di febbraio 2021. Hanno partecipato le studentesse e gli studenti delle scuole di italiano di Asinitas, in un gruppo misto composto da italiani e stranieri.
La memoria, le origini, le radici, la carta e la domanda da dove vengo? sono al centro del lavoro che Fabiana Iacozzilli ha portato avanti insieme ai partecipanti. Le risposte sono molteplici: io vengo da un nome, da una casa, da un’altra persona, da una nonna, da una madre o da un padre, da una trottola, da una fotografia, da un fantasma, da una cena di famiglia, da un gigante, dal canto della notte. Il linguaggio scenico che veicola la materia artistica è il teatro di figura: il lavoro parla attraverso gli oggetti e i puppets che sono stati realizzati dagli stessi performers utilizzando la carta, il cartone e le proprie risposte.
Perché occorre lasciar fare alle mani nella ricerca dell’espressione di sé.
Il progetto nasce dall’esigenza di mettere al centro del processo artistico le origini alla ricerca di un senso. Nasce dal bisogno di andare a cercare qualcosa nel passato, forse un compito che ci è stato tramandato da qualcuno che ci ha preceduto, nasce dalla volontà di far riemergere un ricordo, magari quello di un sogno o di un momento indelebile nelle nostre memorie, un momento o un incontro che ha cambiato per sempre il corso delle nostre esistenze.
Il tessuto drammaturgico e le diverse atmosfere dello spettacolo sono state costruite sulla base delle biografie condivise dagli stessi partecipanti, partendo dall’esplorazione di testi come  La strada di Swann di Marcel Proust, Gli atti senza parole Da un’opera abbandonata di Samuel Beckett, Le botteghe color cannella di Bruno Schultz.

Esito di laboratorio a cura di  Fabiana Iacozzilli  / collaborazione artistica Asinitas APS, Antonia D’Amore, Luca Lòtano/ assistente alla regia Nour Zarafi/ con Anna Capuani, Chiara Cecchini, Maurizia Di Stefano, Yasmila Gboullou, Happy Ikuesan, Ilaria Iuozzo, Ali Jubran, Zara Kian, Coeurcia Ayissou Laini, Mimie Asumani Laini, Piero Lanzellotti, Federica Mezza, Aloyce Paiyana, Jack Spittle, Rasheed Sule, Mahamadou Kara Traore, Nour Zarafi / vocal trainer e puppets maker Antonia D’Amore / disegno luci Francesca Zerilli / musiche e suoni Matteo Portelli / tutor Luca Lòtano, Federica Mezza, Giorgio Sena / organizzazione Cecilia Bartoli / produzione Asinitas e Alta Mane Italia.

Il laboratorio è oggetto di studio del progetto europeo Literacy Act per offrire modelli replicabili nell’alfabetizzazione sociale e culturale attraverso le pratiche teatrali.

Testi a cura de* partecipant* al laboratorio e testi tratti da: “Gemma” di Giovanni De Merulis; “Una vita che non si sa” di Luca Lòtano e Aloyce Paijana”.  I puppets  sono ispirati ai puppets realizzati da Gyre & Gimble.

La messa in scena si svolge all’interno della MigrART LAB Conference
organizzata nell’ambito del progetto INCROCI da Teatro Magro di Mantova, Asinitas e Progetto Ammunì di Babel Crew – Palermo.

Con il sostegno di Fondazione Alta Mane Italia e di SCENA UNITA, Fondazione Cesvi La Musica che Gira e Music Innovation Hub e in collaborazione con Teatro Biblioteca Quarticciolo e Biblioteche di Roma e Romaeuropa Festival.

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