EVERY-BODY incontra everybody
29 marzo 2014
A cura di Antonio Tagliarini e Jaime Conde Salazar
A cura di Antonio Tagliarini e Jaime Conde Salazar
Come in una partita di calcio si conoscono la data, il luogo e le regole. Tutto il resto è una sorpresa.
Ma qui invece di competere si balla!
con i partecipanti dei laboratori della residenza EVERY-BODY.
EVERY-BODY è un progetto che vuole indagare il concetto/binomio comunità/individuo in relazione con la danza e con l’atto del ballare.
Questa terza apertura vuole condividere col pubblico gli esiti di questa residenza artistica per innescare un “twist” del concetto di spettatore. Generalmente lo spettatore, colui che guarda, è solito arrivare e aspettare che qualcosa avvenga davanti ai suoi occhi.
L’obiettivo è quello di creare un dispositivo per fare diventare lo spettatore un partecipante attivo. Per fare questo EVERY-BODY ha bisogno di “complici”. Durante i laboratori si è lavorato profondamente sull’atto del ballare e sul piacere del ballare: seguendo questo percorso alcuni dei partecipanti dei laboratori saranno i nostri “complici” che collaboreranno ad attivare questo “twist spettatore versus partecipante” e agiranno delle sottili e sorprendenti azioni performative.
Sarà questo un esperimento di condivisione con il pubblico di una residenza artistica di quattro settimane incentrata sull’atto del ballare e sul piacere di ballare.
“L’essere e’ qualcosa che si dissolve e si trasforma in continuazione. Come la danza che nel momento in cui accade sparisce e diventa patrimonio del corpo che ha danzato.” Jaime Conde Salazar
ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
sabato 29 marzo ore 17.30
Nell’ambito della residenza artistica Every – Body presso il Teatro di Villa Torlonia, è prevista la terza apertura al pubblico
Every – Body è un progetto di Antonio Tagliarini con la collaborazione di Silvia Rampelli, Michele Di Stefano, Jaime Conde Salazar, promosso dall’Assessorato alla cultura e creatività di Roma Capitale in collaborazione con Zètema e la Casa dei Teatri e della Drammaturgia
Un ringraziamento speciale a Silvia Rampelli e Michele Di Stefano