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La notte bianca dei cantautori

6 ottobre 2013

a cura di Ernesto Bassignano

Lo spettacolo

“Come dire un incredibile primo tentativo romano no-stop di poesia civile. Come dire sei o sette ore di canzoni davvero d’autore, di rabbia, d’amore, di protesta e di dolore. Come dire, dopo tanti anni dalla morte del Folk Studio, un coraggioso tentativo, messo in piedi da uno di quei ‘quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulle spalle’ (per dirla con Venditti), di primo grande elenco dei poeti in musica adunati a teatro. Autoconvocatisi gratuitamente e per passione pura, per dimostrare che divi e tv a parte, la voglia, i contenuti, l’espressività straordinaria di tante vecchie pellacce del milieu e di tanti giovani talenti possono coesistere e convivere in una notte d’intensità civile mai raccontata. Se l’esperimento riuscirà (e io non ho dubbi che così sarà), a Tor Bella Monaca nascerà un’officina permanente del meglio che festival come quelli dedicato a Tenco, De andré, Bindi, Rino Gaetano, Ivan graziani e altri ancora, anno dopo anno hanno raccolto e selezionato. Impegnandosi perché l’ex Belpaese non finisca a San Remo ma ricominci e viva in ogni cantina e grande teatro accompagnandosi con sei corde o una tastiera per raccontare la verità sociale e non faccette e stupidaggini da talent. Confido nel fatto che ci siamo capiti.”
Ernesto Bassignano

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