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Il cambio dei cavalli

3 – 7 giugno 2015

di Franca Valeri
regia
 Giuseppe Marini

con Franca ValeriUrbano Barberini Alice Torriani

Lo spettacolo

Un’artista così originale, che ha attraversato la storia dello spettacolo italiano e che rappresenta un caposaldo della cultura italiana, non ha certo bisogno di presentazioni. Per lei parla una carriera unica, durata oltre sessant’anni, fra teatro, radio, cinema e televisione, caratterizzata da uno stile inconfondibile, basato su un uso intelligente e sottile dell’ironia.
Attenta lettrice della società e delle sue dinamiche, associa al valore dell’attrice quello dell’autrice e dell’intellettuale che ha modernizzato il linguaggio, inventato maschere e coniato autentici prototipi di comicità, Franca Valeri non ha mai smesso di essere innovativa, pur rimanendo sempre fedele a se stessa e al suo linguaggio colto, raffinato, denso, ma anche incredibilmente popolare.
A conferma della sua inesauribile vitalità artistica, ci regala oggi il suo ultimo gioiello drammaturgico, Il cambio dei cavalli, nel quale il consueto, pungente sarcasmo si sposa ad una meravigliosa arguzia di scrittura. Un testo che, come sempre, coinvolge, diverte e fa riflettere grazie al piglio forte e svagato dei personaggi che lo animano, ai dialoghi vivaci e ricchi d’intelligente e amabile ostilità, alle battute brillanti e caustiche, alla ricchezza di riflessioni e aforismi. Sul palcoscenico si muovono una vecchia signora ironica e raffinata; un ricchissimo imprenditore (figlio dell’amante storico, morto da alcuni anni, della vecchia signora); una specie di escort, arrampicatrice sociale. L’imprenditore sfreccia, indolente e infastidito, lungo il suo percorso di finanziere e puttaniere, ma sempre più spesso si concede una sosta, il cambio dei cavalli, appunto, da questa sua improbabile e comprensiva matrigna. Con lei intrattiene discorsi bizzarri e laterali, ma che toccano nel profondo la sua debolezza esistenziale. E la ragazza? La ragazza, nonostante tutto, alla fine se lo sposerà.
Oltre a quel mix inconfondibile e irrinunciabile di garbo, ironia, arguzia e levità che ha costruito negli anni il suo inossidabile e personalissimo stile, la nuova commedia di Franca Valeri affascina per la grazia e l’originalità con le quali medita sul problema generazionale, sul peso e l’ingombro dei Padri sulla vita e sul futuro dei Figli, specie se figli maschi. Da sempre dedita a quelle chirurgiche e irresistibili ispezioni nell’animo femminile, Franca Valeri si diverte a scandagliare con la sua penna-bisturi i nodi irrisolti dell’animo maschile, stigmatizzati dalla paradigmatica domanda amletica “essere o non essere”.

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