Slava’s Snowshow è lo spettacolo fra i più applauditi e amati degli ultimi anni nei più prestigiosi teatri: dal 2004 è attrazione fissa off-Broadway ed alcuni dei suoi numeri sono stati inglobati dal Cirque du Soleil. Il suo geniale ed eccentrico ideatore, il russo SLAVA, pluripremiato (ha meritato l’Olivier e il Time Out Award a Londra, il Drama Desk a New York, lo Stanislavskij a Mosca e il Festival Critics Award a Edimburgo) e considerato “il miglior clown del mondo”, afferma di amare «un teatro che nasce dai sogni e dalle fiabe; un teatro ricco di speranze e sogni, di desideri e di nostalgie, di mancanze e disillusioni. Un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all’interpretazione unica delle sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà».
Lo Slava’s Snowshow è proprio così: libero, lirico, ironico, fantasioso, divertentissimo e tenero, talvolta venato di malinconia. Raccoglie i numeri più belli e famosi del repertorio di SLAVA, che per la sua arte si ispira a maestri come Leonid Engibarov, clown triste, o al raffinato Marcel Marceau, o alla delicata comicità di Charlie Chaplin. Il risultato è una serata di teatro che è limitante definire semplicemente “spettacolo”: per il pubblico è un’esperienza incredibile e inattesa, che lascia gli adulti pervasi di spirito bambino, che induce spettatori piccoli e grandi a divertirsi nella neve e a giocare assieme con i giganteschi palloni che invadono il teatro nel gran finale: e mai nessuno, alla fine, ha voglia di lasciare la sala. Lo spettacolo è una sequenza di sorprendenti magie. Una nevicata di carta che infuria su tutta la sala, enormi, leggerissimi e colorati palloni che planano sulla platea, cinque clown che danno gas a una rappresentazione poetica e candida, dispettosa e imprevedibile, gioiosa e atletica, in bilico tra happening e circo. Ma prima di questo coup de theatre, sono molti i sortilegi e le ironie che i clown regalano alla platea, invadendola talvolta, per fare qualche dispetto esilarante.