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Bilal

20 – 22 febbraio 2015

un viaggiatore è straniero
regia Annalisa Bianco

Le storie di uomini e donne in fuga dalla miseria, i loro corpi torturati e le loro intelligenze umiliate

Lo spettacolo

Il testo scelto come fonte principale di ispirazione è il libro del giornalista dell’Espresso Fabrizio Gatti Bilal (vincitore del Premio Terzani 2008), documentazione unica di una gravissima
emergenza umanitaria che coinvolge quasi l’intero continente africano e tutti noi. Fabrizio Gatti è uno di noi, che mette la sua vita in pericolo, travestendosi da “straniero”, per ricordarci l’assurdità ontologica di qualsiasi separazione fra “noi” e “loro”.

Ma Bilal è anche il racconto delle storie di uomini e donne che Gatti ha incontrato nel suo viaggio dentro questo orrore che è l’emigrazione clandestina. Ed è la denuncia del mancato rispetto al diritto di perseguire ambizioni e progetti. È la denuncia della violenza, del sopruso, della violazione di ogni legge di diritto internazionale che riguardi la tutela dell’Uomo, e di ogni principio morale.

Il racconto di storie di uomini e queste donne in fuga dalla miseria, che con ogni mezzo cercano di difendere la loro dignità, i loro corpi torturati le loro intelligenze umiliate, le loro ambizioni negate. la negazione dell’aspirazione ad una vita dignitosa di milioni di persone, della loro richiesta a quell’altra parte di mondo che ha da sempre l’enorme presunzione di vivere dimenticandoseli, della sofferenza, il sacrificio di sé, l’immolarsi per questo principio ineludibile del quale noi non siamo apparentemente neppure tenuti a saper nulla, che non sappiamo più difendere.

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