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Alice

21 novembre e 14 dicembre 2014

regia Fabrizio Pallara
drammaturgia
 Simona Gambaro

Lo spettacolo

“Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.”

“E come fai a sapere che io sono matta?” disse Alice. “Lo devi essere per forza” rispose il Gatto “altrimenti non saresti venuta qui.”

Se Alice non fosse stata disposta a credere, non sarebbe neppure partita. Se non fosse stata disposta ad “attraversare”, non ci sarebbe questa storia, la sua storia. È necessario credere non solo ai propri occhi.
Ma questo non è forse ciò che accade oltrepassando la soglia del teatro? Non è la pronuncia di questo atto di fede ciò che si chiede ad ogni spettatore: essere pronto ad entrare nella meraviglia?
Cosa di poca importanza diventa allora definire il confine tra verità e finzione: più importante è affidarsi al mistero, entrare nel gioco, lasciarsi portare. Con la curiosità e la limpida semplicità di Alice.
Seguendo il testo di Carroll come guidati da una bussola senza ago, il gioco teatrale e meta-teatrale si costruisce e si disfa, mostra il suo vero e la sua illusione, si fa specchio dentro specchio. Di più, si fa vita. E Alice-spettatrice non può sottrarsi al suo compito: essere creatrice del proprio viaggio.

“I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.”

(Fernando Pessoa)

Oltre lo spettacolo

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