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Due modi di pensare il mandolino: la tradizione italiana e giapponese delle orchestre a plettro

11 aprile 2015

Concerto in onore del trentesimo anniversario dell’Orchestra Mandolinistica Romana

Lo spettacolo

Che nell’immaginario collettivo il mandolino sia tradizionalmente accostato al Bel Paese è cosa nota, lo è meno invece il fatto che la pratica del mandolino, solista, in quartetto e in orchestre, sia una delle grandi passioni musicali dell’estremo oriente, specialmente in Giappone. In pochi sanno infatti che nel 1924 il celebre musicista, compositore e liutaio napoletano Raffaele Calace si esibì davanti all’imperatore Hi­rohito, che, in segno del suo apprezzamento, gli conferì la commenda del Sacro tesoro giapponese: da allora la mandolino mania impazza nel Sol Levante.

Come segno di questa doppia ‘tradizione’ musicale, l’Associazione Mandolinistica Romana, in sinergia con Zetema, ha organizzato in occasione del suo trentennale un doppio concerto che vedrà esibirsi sul palco del Teatro di Villa Torlonia una rappresentativa delle migliori orchestre nipponiche, la Shizouka Mandolin Association, e l’Orchestra Mandolinistica Romana (che ha ereditato nel 1984 l’esperienza delle orchestre Berni e città di Roma, presenti in città dai primi del Novecento), dirette rispettivamente dal M. Hirotaka Nozaki e dalla M.a Teresa Fantasia.

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