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La bottega del caffé

10 – 15 novembre 2015

di Carlo Goldoni
regia Maurizio Scaparro

 

Lo spettacolo

«Tra i motivi che mi spingono a mettere in scena oggi La bottega del caffè – racconta Maurizio Scaparro – Uno è tornare a parlare di Venezia e del suo Carnevale, durante il quale la commedia si svolge, dalle prime luci dell’alba di un mattino invernale fino a quando scende la notte. L’altro è che Goldoni scrive questa opera in italiano, quasi a prendere le distanze da una Venezia che rischiava di dimenticare la sua grandezza e di cedere alla tentazione della mercificazione. E non casualmente il protagonista, Don Marzio (e forse Goldoni stesso) osserva le vicende di quelle giornate di festa attraverso un occhialetto, diabolica lente, con cui scopre le debolezze, i commerci, gli amori, le piccole truffe delle persone che arrivano o vivono a Venezia, che, tra bische, botteghe e bordelli, sembra avviarsi al suo lento declino. Ma non dimentica Don Marzio (o Goldoni) di parlare del mondo che sta cambiando fuori da Venezia: dall’orologio che viene da Londra, alle notizie che filtrano dalle gazzette europee, fino al rimpianto per una Napoli mai conosciuta. Così, provando questo mio nuovo Goldoni, mi è capitato di pensare a Goldoni e al suo occhialetto, e anche a questa nostra vecchia Europa che viviamo con qualche fatica».

 

Un ringraziamento a illycaffè, sponsor unico dello spettacolo


Maurizio Scaparro – rivelandosi con la regia di Festa grande di aprile di Antonicelli (1964) e di La Venexiana di Anonimo cinquecentesco (1965), porta in scena classici e novità contemporanee, adattando al teatro romanzi del ‘900. Ricordiamo Sagra del Signore della nave di Pirandello, Chicchignola di Petrolini, Amleto di Shakespeare, Caligola di Camus; Il fu Mattia Pascal da Pirandello; PulcinellaMemorie di Adriano da Yourcenar; Il teatro comico di Goldoni; Le mille e una notte. Frammenti di un sogno mediterraneoIl giovane FaustAmerika da Kafka. Dirige Teatri Stabili (Bolzano, Roma) e istituzioni pubbliche (la Biennale, il settore spettacolo dell’Expò di Siviglia, l’Eti). Al cinema dirige Amerika (2004) e L’ultimo Pulcinella (2008). A teatro ritorna con Viviani Varietà (2012) e con La coscienza di Zeno (2013).

 

Nicola Piovani – compositore italiano, dai primi anni Settanta collabora con numerosi registi italiani, radicando il proprio linguaggio nella tradizione nazionale e immettendovi una sensibile originalità personale. Dalla fine degli anni Ottanta la sua maturazione artistica lo porta all’attenzione del pubblico e della critica internazionale, ricevendo riconoscimenti di grande portata: dai David di Donatello per Ginger e Fred (1986) di Federico Fellini, Caro diario (1993), premiato nel 1994, e La stanza del figlio (2001) di Nanni Moretti, all’Oscar nel 1999 per La vita è bella (1997) di Roberto Benigni. Accanto al lavoro per il cinema si dedica alle musiche di scena, firmando spettacoli per Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro, Vittorio Gassman, e altri registi italiani.

 

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