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Verklärte Nacht

4 ottobre 2015

Anne Teresa De Keersmaeker
Rosas
Coreografia Anne Teresa de Keersmaeker
Romaeuropa Festival 2015

Lo spettacolo

«Sfacciatamente romantica»: così Anne Teresa de Keersmaeker definisce “Verklärte Nacht” (Notte trasfigurata), la sua coreografia sull’omonimo brano di Arnold Schönberg, una poetica storia d’amore che si trasforma in un duetto, quasi un trio di danza. Non è la prima volta che la coreografa belga porta sulle scene questa partitura: se nel 1995 aveva creato una sontuosa coreografia con 14 danzatori, per questa sua nuova versione ha completamente reinventato l’intero pezzo portando in primo piano la musica, con tutti i suoi aspetti narrativi, trasformandolo in un intrigante duetto per tre interpreti. La fascinazione nasce dalla musica composta agli sgoccioli dell’Ottocento da un giovane e ancora anonimo Schönberg in un vaporoso linguaggio tardo romantico, con venature impressioniste, che faceva solo lontanamente presagire l’austero profeta di tutte le avanguardie del Novecento.  L’ispirazione Schönberg l’aveva trovata in una lirica dai tratti simbolisti di Richard Dehmel, seguendo verso per verso la storia dei due innamorati che passeggiano nel bosco in una notte di luna: lei confessa di aspettare un bambino da uno straniero, ma anche il suo desiderio di una vita completa. Lui la rassicura, il loro amore trasfigurerà il bambino, che diventerà il loro figlio. In questa nuova versione, la stessa coreografia viene eseguita due volte, un uomo diverso esegue il duetto con la donna, per sottolineare come ogni coppia interpreti il pezzo esaltando le differenze e le somiglianze nei movimenti, nella coordinazione e negli abbracci. Così questa coreografia trasfigura al quadrato la romantica storia d’amore della “Notte trasfigurata” di Schönberg. «È in gioco l’impressionante e delicato equilibrio tra la forma concreta della danza e le sue qualità espressive -precisa ancora de Keersmaeker- e certo non mi spaventa raccontare una storia. Ma “Verklärte Nacht” rappresenta uno dei traguardi nella mia personale ricerca sulla creazione di duetti».

 

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