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Forme

5 – 10 luglio 2016

scritto e diretto da Riccardo Caporossi

Lo spettacolo

La vita è un flusso continuo che cerchiamo di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori di noi. Forme sono i concetti, gli ideali, le funzioni e le condizioni che ci inventiamo. Forme sono tutto ciò che appartiene alla nostra conoscenza. Forma è il nostro corpo rispetto agli altri che ci guardano. E forme sono le labili strutture che cercano di innalzarsi sempre più in alto, strato dopo strato per attingere ad una dimensione mitica. Artefici sono operai in tuta (non è forse questa la forma che meglio riassume il bisogno di fare dell’umanità?) alle prese con la costruzione di strutture sempre più complesse. Ogni fine è un nuovo inizio. Ogni volta si deve ricominciare da capo. Dapprima semplici, geometriche; poi più libere nello spazio. Dodici giovani attori in tuta da operaio muovono in scena sessanta travi di legno. Le dinamiche che si vengono ad innescare tra le costruite forme e gli attori-officianti che fanno vivere anche personaggi e figure misteriose, sono le dinamiche stesse dell’esistenza. Forma e vita si appartengono. Ciò che si rappresenta è rinnovare al presente la necessità di immaginare.

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