Maledetti studenti italiani che la guerra l’avete voluta
5 marzo 2016
Una produzione Circolo Gianni Bosio e Università popolare Antonio Gramsci
5 marzo 2016
Una produzione Circolo Gianni Bosio e Università popolare Antonio Gramsci
Uno spettacolo-concerto realizzato, in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, a partire dalle storie e dalle canzoni di chi quella guerra l’ha subita ed è stato costretto a combatterla. Il titolo deriva da una canzone molto diffusa nella memoria popolare – e tuttora ricordata e cantata nella tradizione orale – che esprime il risentimento nei confronti dell’interventismo.
Dice la canzone di Gorizia: “voi chiamate il campo d’onore questa terra di là dai confini…” Qualche anno fa, in una registrazione raccolta da Alessandro Portelli, un reduce contadino di Ginestra Sabina cantava: “voi chiamate il campo dolore questa terra di là dai confini…” Quello che i signori e la gente istruita chiamavano onore, i contadini analfabeti – per i quali quel tipo di linguaggio era un lingua straniera ma che su quel “campo” avevano combattuto e sofferto – lo chiamavano dolore.
Questa memoria alternativa, questo scontro fra “onore” e “dolore”, attraversa insieme i canti e i racconti dello spettacolo.
E’ un viaggio nella vita e nella carriera di Lina Wertmüller che, grazie alla sua vena ironica e grottesca, ha lasciato il segno in ogni ramo dello spettacolo in cui ha lavorato: cinema, teatro, televisione, musica.
Dalle immagini inedite girate a Cinecittà quando la Wertmüller era aiuto regista di Federico Fellini in 8 e 1/2, il documentario ripercorre i luoghi dei suoi film più celebri per scoprire il significato particolare che hanno avuto nella sua vita: la casa romana a Piazza del Popolo; i paesi tra Puglia e Basilicata dove ha ambientato il suo primo film, I basilischi (1963); la Palazzina, antica casa di campagna del marito Enrico Job; la spiaggia in Sardegna del leggendario Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.
Oltre ai ricordi personali della protagonista, le voci di numerosi artisti che hanno vissuto da vicino il mondo artistico di Lina Wertmüller. Tra questi Giancarlo Giannini, Marina Cicogna, Sophia Loren, Martin Scorsese, Harvey Keitel, Nastassja Kinski, Rutger Hauer, Piero Tosi, Isa Danieli, Piera Degli Esposti, Laura Delli Colli, Roberto Herlitzka, Raffaele La Capria, Rita Pavone e il critico John Simon che dichiara che ci sono solo due registe al mondo a cui bisogna rendere omaggio: Leni Riefenstahl e Lina Wertmüller.
Il film, prodotto dalla Recalcati Multimedia e dalla White Glasses Film, contiene una lunga serie di inediti tra video, immagini e canzoni scritte dalla stessa Lina Wertmüller.
Dietro gli occhiali bianchi è un ritratto personale e poetico che, dopo la presentazione alla 72a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, continua a riscuotere successo in molti Paesi stranieri.
È stato acquistato in Argentina, Uruguay, Olanda e dal 21 febbraio è ufficialmente entrato in programmazione nelle sale degli Stati Uniti, distribuito da Parade Deck Films. A breve inizierà una lunga tournée nelle principali città americane, tra cui New York, South Dakota, Oregon, Portland, Buffalo per continuare poi la sua corsa in Ohio, a Chicago e Seattle.
Inoltre, il film è in corsa per il Premio David di Donatello. Il documentario sarà visibile su Studio Universal (Mediaset Premium DT) il prossimo giugno.
ore 19:30
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria allo 060608 a partire da 7 giorni prima dell’evento.
Canzoni e letture contro la guerra
con il gruppo L’ALBERO DELLA LIBERTA’:
Sara Modigliani, voce
Gabriele Modigliani, chitarra
Stefano Pogelli, mandolino, ghironda, concertina
Gavina Saba, chitarra, ukulele e voce
Livia Tedeschini Lalli, voce
Laura Zanacchi, voce
e la partecipazione del cantastorie Mauro Geraci, voce, chitarra e letture
tratte dal libro “Terra matta” di Vincenzo Rabito (Einaudi, 2007)