Oreste Riscritture / da Eschilo e Sofocle
8 giugno 2016
8 giugno 2016
Una produzione della Compagnia Teatrale Stabile del Liceo Torquato Tasso di Roma, diretta dal regista Paolo Pasquini e coordinata didatticamente da Patrizia Concetti.
In scena una coppia di lavori teatrali nati all’insegna della riscrittura dei classici: l’Elettra di Sofocle nonché le Coefore e le Eumenidi di Eschilo.
Φάσμα, un corto teatrale con 12 attori, della durata di 10 minuti, liberamente tratto dalle scene finali dell’Elettra di Sofocle, con citazioni da Les mouches di Jean-Paul Sartre e elaborazioni musicali dall’Elektra, opera in un atto di Richard Strauss.
La morte di Oreste.
La finta morte di Oreste.
Con la successiva disperazione di Elettra.
Ecco.
E se invece quella morte – narrata dal Tutore con dettagli così realistici e puntuali – fosse vera?
E se dunque l’Elettra di Sofocle fosse in realtà un sogno vendicativo ricorrente (o un incubo) di una sorella destabilizzata – nel corpo e nella psiche – da un lutto rimosso? (Oreste, unica sua speranza…)
E se i personaggi e le azioni della tragedia fossero allora Φάσματα, appunto, della sua mente?
Prospettiva di un delitto, un atto unico con 21 attori della durata di 50 minuti tratto da Coefore ed Eumenidi di Eschilo.
La prima metà dello spettacolo riattraversa le Coefore di Eschilo, nella traduzione di Pasolini, evidenziando la dolente indecisione di Elettra, la sensibilità materna della Balia, il ruolo cruciale di Pilade e le ‘contraddizioni positive’ di Clitemnestra.
A metà dello spettacolo, un fermo immagine:
Oreste con la spada levata sulla madre, bloccato nel dilemma.
La seconda metà è uno zoom su quel fermo immagine:
il tribunale istituito da Atena nelle Eumenidi processerà qui non l’atto compiuto,
bensì gli imperativi contrapposti che si fronteggiano – ancora vivi – nell’atto (momentaneamente) mancato. Chiamati a esprimersi «per l’infinito tempo futuro», i Giurati allargheranno lo zoom, cercando di scorgere nel dilemma di Oreste, in prospettiva, analoghi dilemmi del domani, quando nuovi scenari riproporranno la medesima collisione fra atti individuali, Giustizia e ragioni della Storia.
Il verdetto umano sarà lo stesso che in Eschilo: sei voti contro sei voti.
L’esito invece sarà ambiguo: Oreste apparirà sempre più restio,
mentre Clitemnestra – tragicamente persuasa – lo aiuterà a compiere l’atto finale.
ore 17:30 – 20:00
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria allo 060608 a partire da 7 giorni prima dello spettacolo