Non si tratta di eseguire lo spettacolo in una stanza, ma questa diviene il luogo metaforico del mondo di dentro appartenente a ciascuno di noi, che si confronta con il mondo di fuori, costruendo un nuovo rapporto tra attore e pubblico. Così l’artigiano della scena, Riccardo Caporossi, ci accoglie nel suo “teatro da camera”, luogo intimo e raccolto che si compone di tre movimenti: Immagine scomposta, un gioco di scatole che si aprono, si compongono e ricompongono in piccoli spazi mutevoli, brevi storie, frammenti, romanzi fatti a pezzi, commedie, scherzi, trucchi per lasciare emergere la mutevole presenza dell’uomo; Marionette, tratto dall’opera di Heinrich von Kleist, per raccontare l’uomo con la metafisica purezza della marionetta e la sua elaborazione minimalista; Così … vi pare, il piccolo mondo dei tre fantasmi, due visibili e uno invisibile, che hanno dietro di sé un’esperienza dolorosissima, dalla guerra al terremoto, dalla pazzia alla morte, e invocano il silenzio della pietà contro il quale si accanisce la pettegola curiosità dei salotti.