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La grande magia

18 dicembre 2019 – 5 gennaio 2020

di Eduardo De Filippo
regia, scene e costumi Lluís Pasqual

Lo spettacolo

Lluís Pasqual, artista poliedrico e da sempre affascinato dal tema dell’illusione teatrale, affronta La grande magia, la commedia di Eduardo De Filippo il cui tema centrale è proprio il rapporto tra realtà, vita e illusione.
Durante uno spettacolo di magia, il Professor Otto Marvuglia esegue un numero con il quale fa “sparire” la moglie di Calogero Di Spelta, allo scopo di consentire alla donna di fuggire con il suo amante e facendo credere al povero marito che potrà ritrovarla solamente se aprirà, con totale fiducia nella sua fedeltà, la scatola in cui sostiene sia rinchiusa. Ma quando la donna, pentita del suo gesto ritorna sui suoi passi, il marito si rifiuta di riconoscerla, preferendo alla realtà della situazione l’illusione di una moglie fedele, custodita in quella magica e inseparabile scatola.
Eduardo De Filippo, a proposito di questa sua commedia in tre atti, scritta nel 1948 e rappresentata per la prima volta il 12 dicembre 1949 dalla compagnia ‘Il teatro di Eduardo con Titina De Filippo’ a Napoli, al Teatro Mercadante, dichiarò: «Ho voluto dire, che la vita è un giuoco, e questo giuoco ha bisogno di essere sorretto dall’illusione, la quale a sua volta deve essere alimentata dalla fede. Ed ho voluto dire che ogni destino è legato al filo di altri destini in un giuoco eterno: un gran giuoco del quale non ci è dato di scorgere se non particolari irrilevanti».
«È un Eduardo particolarmente vicino a Pirandello quello della Grande magia» scrive Lluís Pasqual in una sua nota. «La vita è come una finzione teatrale, ma anche come quelle scatole cinesi o quelle bamboline russe che stanno una dentro l’altra come un gioco illusionistico infinito… Chi è l’illusionista che inventa le nostre vite? E lui, da quale altro illusionista è dominato? E se volessimo vivere in un mondo di illusioni?
Se fosse meglio che vivere in una presunta realtà? Ilarità ed emozione si fondono nelle mani di questo genio del teatro napoletano che recitava per raccontare la vita sempre con un sorriso furbo sulle labbra, proprio come noi».

Oltre lo spettacolo

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