A Roma, centro dell’Impero Romano al tempo di Gesù e oggi capitale sia del cristianesimo moderno che di uno dei governi fondatori dell’Unione Europea, ha luogo la “Resurrezione”. Gesù risorge così in un evento pubblico in un teatro nazionale. Il “Manifesto della Dignità” viene annunciato in presenza di attivisti provenienti da tutta Italia e dà inizio ad una campagna mondiale per il diritto alla cittadinanza globale.
Teatro di Roma e Matera 2019 insieme per portare a Roma uno dei giganti del teatro contemporaneo: Milo Rau in un progetto speciale che dalla Capitale della Cultura approda nella Capitale romana per interrogarsi sul valore contemporaneo dei messaggi di fede, di carità e di speranza.
Evento di punta della programmazione autunnale è l’arrivo a Roma di uno fra i più acclamati e controversi artisti della scena europea, Milo Rau, che affronta il tema della “Passione” con Il Nuovo Vangelo, un progetto cinematografico che prende le mosse dal Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, per restituire in forma allegorica la figura del Cristo come simbolo di sofferenza degli emarginati. Scenario dell’operazione la città di cui Pasolini aveva fatto la sua Gerusalemme, Matera, e che Milo Rau sceglie per avviare questo lavoro site specific ambientato nella “periferia d’Europa” in una coproduzione Teatro di Roma con Matera 2019. Il Nuovo Vangelo ci porta nei ghetti e nelle piantagioni di pomodori dove Yvan Sagnet – interprete del ruolo di Gesù e promotore del primo sciopero dei braccianti stranieri in Puglia nel 2011 – trova i suoi apostoli, con i quali metterà in scena la “Passione” di Cristo: rifugiati, richiedenti asilo, disoccupati, protagonisti di una umanità dolente e ai margini della società. «Che cosa predicherebbe Gesù nel XXI secolo? Chi sarebbero i suoi discepoli? Che cosa resta del messaggio di salvezza di Gesù in questi tempi di sfruttamento globale? Un Nuovo Vangelo emerge: un manifesto di solidarietà ai più poveri, un’insurrezione cinematografica per un mondo più giusto e umano» – Come Climax della campagna politica che accompagna le riprese del film, gli interpreti di Gesù e dei dodici apostoli si riuniranno al Teatro Argentina per proclamare il messaggio del movimento che si è formato attorno al Gesù di oggi e incontrare le élite politiche e religiose d’Italia. La rivolta della dignità è guidata dai più sfruttati dell’attuale ordine economico. Attorno a loro, sta sorgendo un movimento di solidarietà internazionale costituito da persone che non accettano più il sistematico sfruttamento di esseri umani, il saccheggio e la distruzione del pianeta.
Questo l’atto di provocazione di Milo Rau, regista svizzero dal teatro visionario, da sempre impegnato a portare in scena l’attualità più scomoda per immaginare un nuovo rapporto con la realtà e la Storia. Arte e impegno coincidono infatti nel lavoro di questo innovatore del teatro d’avanguardia internazionale (tra i riconoscimenti italiani Ubu 2017 con Five easy pieces), che porterà sul palcoscenico dell’Argentina un altro dei conflitti irrisolti dei nostri tempi con Orestes in Mosul. Una lettura dell’Orestea, ambientata nel contesto della guerra contro l’IS, che coinvolge tra prove e riprese video, militanti, poeti e cittadini del luogo per indagare sulle possibilità di convivenza civile dopo conflitti fratricidi come quello siriano-iracheno.