Vai al contenuto

Panic

testo di Michele Cosentini (tratto da testimonianze reali)
regìa Tommaso Capodanno
con Sveva Tedeschi, Luca Ferrini, Alberto Melone, Niccolò D’Ottavio, Maria Vittoria Argenti, Sergio Andrei
ideazione progetto Carlotta Mattiello

Lo spettacolo

Progetto teatrale rivolto ai ragazzi dai 14 anni che parte dal tema della paura e delle differenti reazioni ad essa. La paura è l’emozione predominante del nostro secolo che tende a dare spazio ad altre due emozioni primarie quali la rabbia e la tristezza, rischiando di soppiantare la felicità. Paura, rabbia e tristezza portano ad avere comportamenti sempre più distruttivi e auto distruttivi, quali dipendenze, violenza otre ad un sentimento di frustrazione e razzismo di fronte non solo alla razza ma anche alla disabilità o alla diversità. La paura per essere vinta deve essere innanzitutto vista e affrontata. Proprio per questi motivi lo spettacolo è partito dai ragazzi, dall’ascolto delle loro voci e delle loro percezioni.
Lo spettacolo è strutturato su due piani: quello narrativo e quello delle testimonianze. Le vite,le storie e le emozioni dei 5 protagonisti si intrecciano tra reale e virtuale. Sofocle, uno studente dell’ultimo anno di un liceo scientifico, è intelligente e ironico, ha la mania di catalogare e contare tutto (comprese le cose più intime) e ha una collezione di camicie colorate, che cambia a seconda dell’umore, secondo un rigido codice; è un iper-igienista e piuttosto compulsivo e questo lo rende oggetto di scherno tra i compagni. Il suo amico David, invece, ha paura di non essere sufficientemente inserito nel gruppo, per esserlo, si fa coinvolgere in sciocchezze; oltretutto viene perennemente tormentato da Ivan, un rapper bulletto che tende a bere un po’ troppo. A David piace Ines, la sorella di Sofocle, personaggio mitologico di cui sentiamo solo la voce e vediamo solo post e frammenti in video, popolarissima nel mondo reale e sul web. Sofocle, invece, è attratto da Sarah, una ragazza dai gusti intellettuali ma apparentemente cinica e a tratti quasi sgradevole. Sarà un campeggio di fine anno scolastico, a segnare il punto di svolta dei protagonisti:
l’università li separerà, gli amori non sbocceranno, le amicizie forse non saranno più quelle di prima, ma ognuno di loro avrà almeno aiutato un altro a superare una sua paura. La linea narrativa trova il suo contrappunto nel realismo della linea delle testimonianze, tratte da storie reali, che in essa s’incastra e che in cinque momenti ci mette di fronte a cinque casi di reazione alla paura, già richiamati nella parte narrativa. Panic è esattamente l’acronimo di questi cinque momenti:
P – PARANOID PARK: Giochi pericolosi
A – ANA: Anoressia
N – NIKITA: Alcolismo
I – INVISIBILE: Isolamento
C – COSO!: Bullismo

Iscriviti alla newsletter